> > X Factor, pagelle terzo live 2019: la salvezza sembra ormai lontana

X Factor, pagelle terzo live 2019: la salvezza sembra ormai lontana

Pagelle padre e figlia della terza puntata di X Factor.

Padre e figlia hanno evidentemente gusti contrastanti in fatto di musica e spettacolo, ma qualche eccezione li trova in accordo.

X Factor 2019 è ormai giunto alla terzo live, ma la salvezza del programma sembra ancora lontana. Almeno per me. Diversa, invece, l’opinione di mia figlia. Tornano anche oggi le pagelle di padre (io) “contro” figlia.

Il terzo live di X Factor: le pagelle del padre

Alessandro Cattelan: 5

I dati di ascolto di questa stagione di X Factor sono quelli di una partita del campionato di serie B tedesca, se la trasmettono durante un ponte. Quindi oggi parliamo di calcio. Tutti abbiamo giocato con uno che si credeva un fenomeno, da piccoli. Uno che ci credeva talmente tanto da aver convinto sulle prime anche noi. In genere, il tipo, finiva per provare a giocare in una squadra più forte, magari anche a fare il provino con una squadra vera, perché tutti sapevamo che i signori con il block notes che ci venivano a guardare erano gli scout per roba tipo Juve, Milan o Inter. Ecco, in genere il fenomeno finiva per giocare tra i dilettanti, facendosi anche male perché li c’erano ultraquarantenni che poco apprezzavano quelli che si credevano fenomeni. Continui a fare X Factor, Cattelan, finché dura, perché tra il credersi un fenomeno e l’esserlo ce ne corre.

Mara Maionchi: 8

Roby Baggio è uno che in carriera ha giocato anche nel Bologna e nel Brescia, non esattamente il Barcellona o il Manchester United, ma non per questo non è stato il più grande calciatore della sua generazione. Era un piacere vederlo, anche se la sua squadra spesso perdeva. Ecco

Coso-Lì: 2

Tifo Genoa. Con noi hanno giocato calciatori come Miura o Chagas Francisco Eloia detto Eloi. Quando ai tempi abbiamo letto i loro nomi sulla Gazzetta, dati in procinto di arrivo, ci siamo chiesti chi fossero e soprattutto perché fossero in procinto di arrivo. Quando se ne sono andati le domande erano senza risposte.

Malika Ayane: 3

Fuori il nome di chi, guardando giocare uno come Stielike ha goduto, a meno che non rientri nella categoria di quelli che si fermano a guardare gli incidenti perché attratti dalle ferite e dal sangue. Ecco, Malika prova giocarsi la carta della cattiva. Ma per essere cattivi tocca anche essere bravi, sia nel gioco che si pratica che nell’essere cattivi. A lei mancano del tutto i fondamentali. E la vera cattiveria.

Samuel: 5

Ci sono calciatori che, magari anche giocando spesso, non colpiscono l’attenzione. Nessuno li schiera al fantacalcio, per dire, perché non prendono mai voti eclatanti e soprattutto perché uno neanche si ricorda di averli. Te li ricordi giusto durante l’estate, quando vedi che li hanno ceduti a qualche altra squadra, ovviamente in rimessa

Lorenzo: 5.5

Ci sono i campioni, o presunti tali, che si bruciano presto perché non hanno la testa, pensiamo a un Cassano o a un Balotelli. Ci sono quelli che non reggono le pressioni, e qui la lista sarebbe davvero molto lunga, e quelli che sono svegli e si ritagliano un ruolo un po’ defilato, ma di onesto professionismo, pensiamo a un Hubner o a un Pellissier. Questo è l’augurio per Lorenzo. Unito alla speranza che arrivi qualcuno che gli spieghi che posizione occupare in campo, perché di sedicenti centravanti voce e chitarra è davvero pieno il mondo, e onestamente hanno anche un po’ rotto i coglioni.

Sierra: 3

Il Leichester di Ranieri è stata una bella favola. Di una stagione. Poche giornate della stagione successiva e Ranieri faceva le valige. Calcio infame. I Sierra sono il Leichestar prima che arrivasse Ranieri, una squadra di gregari senza arte né parte. Quello di oggi sarebbe un paragone comunque troppo alto, perché almeno qualcosa hanno già vinto.

Gordana: 3

Un bomber è uno che segna con una certa frequenza. Spesso non è neanche uno particolarmente bravo a colpire il pallone, non ha numeri particolarmente eclatanti, ma sa buttarla dentro. Poi ci sono quelli che invece stanno lì a provare a fare Ronaldo, fintano, dribblano, palleggiano, ma non la mettono dentro neanche morti. Giordana non segna neanche a porta vuota, cazzo, Chris Isaak, e anche sui numeri sembra più uno che vorrebbe giocare più che uno che sa giocare. In genere a quelli così si consiglia un altro sport.

Eugenio Campagna/Comete: 5

Oggi il calcio è qualcosa di iperatletico. Una via di mezzo tra il calcio di Sacchi e quello di FIFA 2020. Tocca saper toccare il pallone, avere conoscenze di tattica e strategia, ma se sei fisicamente poco dotato è dura, molto dura. Eugenio in campo sembra uno come Franco Causio, bravo, di classe, ma oggi durerebbe due partite, poi si romperebbe tutto, o più semplicemente il suo essere bravo a poco servirebbe. Fuori tempo massimo, in sostanza, di quando i calciatori portavano i baffi e avevano il riporto.

Booda: 8

Pensiamo al Manchester di Ferguson, quello dei tempi d’oro. La rosa era talmente perfetta che uno faticava a scegliere per chi tenere, perché se era importante Beckham, per dire, non era da meno Giggs o Keane. Ecco, i Booda sono una squadra perfetta. Solo che si trovano a giocare partitelle estive invece che in Champions. Scappate da li, finché siete in tempo.

Nicola Cavallaro: 4

Prendete Cuadraro: un ottimo centrocampista che per necessità contingenti si trova a fare il terzino. È una rarità. Uno che, appunto, lo usi come esempio di chi messo fuori dalla propria comfort zone si muove talmente bene da far dimenticare quale fosse in partenza la sua comfort zone. Nicola non è mai nella sua comfort zone, sempre che ne abbia una, e si vede. Peccato.

Seawords: 6,5

Pensate a tutte quelle squadre che per una stagione brillano. La Danimarca di Laudrup e Morten Olsen, il Senegal dei mondiali del 2002, la Grecia che ha vinto gli Europei. No, la Grecia no, facevano letteralmente cagare. Prendiamo gli altri esempi. I Seawords potrebbero brillare per una stagione, essere il Verona di Bagnoli e vincere lo scudetto. Noi sappiamo però cosa è successo poi a quel Verona, quindi magari fossi in loro me la prenderei più con calma e punterei a una prolungata permanenza in Serie A.

Sofia/Kimono: 8

Ci sono calciatori che non puoi non dire di talento, penso a un Dybala, ma che per qualche ragione dividono. Anche chi gli riconosce di essere bravo in qualche modo si trova a tentennare, perché sembra lezioso, fuori dal gioco della squadra, evanescente. Poi però segna due goal decisivi e tocca ricrederti. Perché un campione può essere un campione anche per quel suo essere evanescente. Sofia vincerà la Champions, quest’anno, a differenza di Dybala.

Marco Saltari: 7.5

Non sono Federico Buffa, né Eduardo Galeano, ma è indubbio che il calcio ci abbia offerto e ci offra storie e metafore davvero belle, da sempre. Prendiamo uno come Diego Forlan. Lo ricorderete tutti trascinare l’Uruguay ai mondiali del 2010, e l’Uruguay è su questo fronte la più ricca nazione a fornirci belle storie. Ricordiamo anche tutti come si seppe che lui, dotato in molti sport, scelse giovanissimo il calcio per poter aiutare sua sorella malata. Poi, è chiaro, anche le belle storie possono avere un brutto finale, se in mano a un cattivo scrittore, e il finire all’Inter non fu decisamente una mossa azzeccata. Comunque Forlan ci ha regalato bel gioco e ci ha scaldato il cuore. Un po’ come Marco, uno che lo sai che non ha nulla a che fare col calcio di oggi, metaforizzando, con la discografia odierna, ma sta lì a scaldarci il cuore in mezzo a tanta merda. Segna un goal per noi, Marco, e non farti ammaliare dai soldi dell’Inter di turno.

Davide Rossi: 4

Prendete Paloschi. Al suo esordio, giovanissimo, in Serie A, sembrava dovesse diventare una sorta di nuovo Inzaghi, e lo dice uno che pensa che Inzaghi sia un bomber, anche se a a vederlo sul campo mi faceva venire l’orticaria. Invece col passare degli anni è diventato Paloschi, uno dei tanti che avrebbero potuto emergere, ma forse si è bruciato partendo troppo giovane.

Marracash: 8

Pensiamo a Paolo Rossi, quel Paolo Rossi lì, il bomber del mundialito di Spagna, non il comico. Che fosse uno bravo a buttarla dentro non è che fosse questa grande sorpresa, lo aveva già dimostrato, ma la sua carriera era stata fino a quell’estate 1982 discontinua, oscurata anche dallo scandalo scommesse. In quei giorni spagnoli è stato toccato dalla grazia, e ci ha regalato non solo il Mondiale numero tre, ma anche una gioia difficilmente replicabile, un paese sotto i colpi degli anni di piombo che finalmente si univa in qualcosa di positivo, cercando di uscire dal buio. Marracash con Persona è Paolo Rossi al Mundial di Spagna. Non ne sbaglia una. Non che prima ne avesse sbagliate molte, ma stavolta è perfetto. Anche su un palco mesto come quello di X Factor 13.

X Factor, terzo live: le pagelle della figlia

Aalessandro Cattelan 8

Che si fosse vestito male è dir poco, cambia stilista, ti prego! Per il resto, sempre simpatico, riesce a tenere vivo il programma, a entusiasmarti e metterti suspance nei momenti giusti. Ottimo presentatore. Come ogni anno, test passato: bravo Cattelan!

Mara Maionchi: 7

Come al solito simpatica e energica. Direi un bel “meno male che c’è lei”! Porta allegria a tutti. Riesce sempre anche strappare una risata, che di questi tempi non è poco.

Sfera Ebbasta: 7.5

Oggi più simpatico del solito, addirittura. I suoi interventi mi sono piaciuti tutti, ha fatto parecchie battute, anche autoironiche e le ho apprezzate. In più il voto alto se lo becca per forza dal momento che va sempre contro Malika.

Malika Ayane: 2

Falsa, costruita. Critiche tutte uguali, come da copione. Nessun giudizio negativo, stando a lei sembrerebbe che siano tutti super bravi e super dotati. A vederla brucia l’aria.

Samuel: 4

Rispetto le altre volte sembra un morto, c’è o non c’è non te ne accorgi neppure. Puoi arrivare a fine serata e chiederti “ah, ma c’eri pure tu?”. Indifferente è l’aggettivo più opportuno.

Lorenzo: 4

Bella voce, certo. Non basta, è pieno di persone con belle voci, averne una non fa di te un cantante. Statico, meccanico: un manichino.

Sierra: 2

Canzoni orribili. Loro sono pessimi, non mi sono piaciuti per niente, e dire che seguo il rap e credo di avere una certa predilezione per questo genere. Fuori luogo totalmente.

Giordana: 4

Canzoni meglio delle altre vole, la sua voce però continua a non piacermi affatto. Il passare da uno stile “signora di 80 anni” a super moderna credo stoni e neanche poco. La guardo e mi chiedo: ma chi è Giordana?

Eugenio Campagna/Comete: 5

Le scelte delle canzoni mi sembrano ottime. Ma lui continua a non convincermi, non i trasmette emozioni, e questo per chi vuole fare il cantante, specie il cantante indie, non va bene.

Booda: 7

Bravissimi, carichi, energici, entusiasmanti. Un mix eccezionale. Si vede che sono proprio un gruppo con i fiocchi. Sono uniti, sano mantenere il palco, la voce è bella e anche il suono degli strumenti. I più meritevoli quest’anno a X Factor.

Nicola Cavallero: 6

Voce bellissima, il lavoro da fare è ancora molto. Bisogna migliorare la performance in sé, lo stare sul palco e portare emozioni al pubblico.

Seawords: 5

Canzone spettacolare. Loro ancora bene da definirsi, non sanno lavorare come duo, lei ha una bella voce, ma ancora non ci siamo. Speriamo con le prossime puntate.

Sofia/Kimono: 7

Il suo inedito, scritto quando aveva ancora solo quattordici anni, mi ha colpita. Lei mi piace molto musicalmente e come timbro, potrebbe uscire di lì e essere già qualcuno. Buon lavoro e buona vita!

Marco Saltari: 7

Il migliore di oggi in assoluto. Canzone molto bella, sulle sue corde, voce profonda e calorosa. Nuovo e frizzante. Infatti viene eliminato.

Davide Rossi: 6

Bella voce, buon potenziale, ma ha preso la strada sbagliata. Non è il suo genere, non è adatto a lui, e così non trasmette niente di nuovo. Anzi, potrebbe a una certa far venire il latte alle ginocchia, è mio coetaneo e sembra mio nonno.

Marracash: 10

Un disco eccezionale il suo, la seconda canzone Greta Thunberg davvero bellissima. Cosmo fantastico! Niente da aggiungere.