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Sanremo 2020, Matteo Faustini racconta "Nel bene e nel male"

Sanremo 2020

Leva 1994, Matteo Faustini si è esibito tra le Nuove Proposte a Sanremo 2020 con il brano "Nel bene e nel male".

“La mia professione vorrei che fosse la musica. Ma in questo mondo o guadagni 5 euro al mese o fai il successone”: è per questo motivo Matteo Faustini ha deciso di alternare la musica all’insegnamento. Dopo la laurea in Lingue e Letterature straniere è diventato maestro di scuola primaria, dove insegna musica ed educazione fisica. Ai nostri microfoni ha raccontato il brano che porta a Sanremo 2020, “Nel bene e nel male”, ha condiviso l’emozione di salire sul palco dell’Ariston e svelato tante curiosità interessanti. Leva 1994, Matteo non si fa intimorire dalla sua giovane età e si gode lo spettacolo della kermesse musicale più seguita dell’anno.

Sanremo 2020, la musica di Matteo Faustini

“L’insegnamento mi permette di guadagnare, è un piano B che mi fa mettere da parte dei soldi utili per investire successivamente nella musica. Insegnare è una professione che mi dà insegnamento, ma la mia passione è da sempre la musica”. Così ha spiegato Matteo Faustini ai nostri microfoni. Il giovane cantante da Brescia è arrivato a Sanremo, dove si esibisce tra le Nuove Proposte.

Ma qual è stata la reazione dei suoi alunni di fronte a una così bella sorpresa? Con dolcezza ci ha detto: “I miei “patati” erano felicissimi. Ho accennato loro che il Festival prevede delle sfide. Nell’ultima settimana di gennaio sono andato da loro a salutarli con tante caramelle”. Non mancano le riflessioni più importanti. Chiacchierando con Matteo, ci ha detto: “La cosa bella è che sto dando insegnamenti anche quando non sto insegnando. È importante sapere che ci vuole determinazione e dedizione per coronare i propri sogni. Serve anche verità, voglia di lottare e non solo crederci”.

“Nel bene e nel male” è la canzone che porta a Sanremo. Parla di radici e solide certezze. Sul suo brano ha dichiarato: “Si tratta di un omaggio a tutte quelle persone che occupano in modo permanente le stanze del nostro cuore. In ognuno di non c’è una parte di bene e un’altra di male”.