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Fedez svela perché ha scelto Children di Robert Miles

Il rapper italiano Fedez

Il nuovo singolo di Fedez non è solo un omaggio a Children di Robert Miles. È un messaggio rivolto ai maestri del futuro: lo spiega in un post.

Dopo una pausa musicale, Fedez torna nella musica sulle note Children di Robert Miles. Se è vero che non è tanto che mondo lasceremo ai nostri figli, ma quali figli lasceremo al nostro mondo, Fedez riparte da loro con Bimbi di strada. Il singolo, uscito l’11 giugno, riecheggia il gioco, ma non è fine a se stesso. È, piuttosto, un luogo sociale, dove non ci sono differenze di razza o pelle. Per il rapper italiano tutto questo era già presente nella hit di Robert Miles: ora pensa sia arrivato il momento di farne un manifesto.

Chi era Robert Miles

Children è una hit del 1996. È stata composta da Robert Miles, alias Roberto Concina, morto a 47 anni nella notte fra il 9 e il 10 maggio per un cancro. La canzone divenne subito un successo per quella giusta combinazione fra sound della trance music e l’ambient. Grazie a Children, Miles nel ’96 scalò le classifiche di tutto il mondo, imponendosi a livello internazionale: ha vinto anche il disco d’oro e il disco di platino. Miles aveva origini italiane, ma il dj – come testimonia la sua musica – era aperto allo scenario internazionale. Con l’album Dreamland ricevette un riconoscimento prestigioso, come il Brit Award. La sua musica non era mai fine a se stessa: Miles voleva sperimentare sempre nuovi sound, attraverso la contaminazione. Con questo scopo, nel febbraio 2013 aveva creato l’Open Lab, una stazione radio dedicata ai generi indie, elettronica, chill out e soul: un testamento alla musica che indica la sua natura profetica. Oggi sono, infatti, fra i generi più popolari.

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Children di Robert Miles è stata la Colonna sonora delle piazze quando il secolo scorso si trasformava nel nuovo millennio. Se avete avuto la fortuna di ascoltare quel giro di piano seduti su un motorino aspettando l’alba capite perfettamente di che sensazioni sto parlando. Da ragazzi Spesso suonavamo children per darci la buonanotte e l’alba rappresentava l’inizio dei sogni ora che però l’alba decreta la fine del sonno, il nuovo giorno è il momento di agire. Il futuro è dopodomani e i problemi sono già qui, posso condividere la speranza che la soluzione verrà fornita dal televoto politico ma tecnicamente è più probabile che un tassello della soluzione riposi nei giochi di mio figlio e dei suoi compagni. Mio figlio mi fa sognare perché non fa distinzioni come se esistesse un solo continente e la geologia sembra dargli ragione. Non stanno fermi un attimo perché agire è la condizione naturale dei bambini. Smettiamo di educarli e cominciamo a farci educare da loro. Bimbi per strada

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Children di Robert Miles nella scelta di Fedez

Il rapper Fedez ha voluto calarsi nell’impresa di tradurre Children con un testo. Il suo tentativo suona come un manifesto: “Children di Robert Miles è stata la Colonna sonora delle piazze quando il secolo scorso si trasformava nel nuovo millennio” scrive nel post: “Spesso suonavamo Children per darci la buonanotte e l’alba rappresentava l’inizio dei sogni. Ora che però l’alba decreta la fine del sonno, il nuovo giorno è il momento di agire“. Un pensiero centrato sull’azione. Con le difficoltà dettate dal lockdown prima, dal futuro incerto poi, il rapper non perde la speranza: la stessa che è racchiusa in Children: “Il futuro è dopodomani e i problemi sono già qui, posso condividere la speranza che la soluzione verrà fornita dal televoto politico […]. È più probabile che un tassello della soluzione riposi nei giochi di mio figlio e dei suoi compagni. Mio figlio mi fa sognare perché non fa distinzioni come se esistesse un solo continente e la geologia sembra dargli ragione“. Per Fedez, la potenza dei bambini sta nel non vedere differenze che vedono gli adulti.

Children parla di bambini, ma è rivolta agli adulti. Da ciò il suo invito finale: “Agire è la condizione naturale dei bambini.Smettiamo di educarli e cominciamo a farci educare da loro“.