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Verissimo, Vittorio Brumotti: "Ero considerato lo sfigato"

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Vittorio Brumotti ha raccontato la propria infanzia e adolescenza nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo. Ecco le sue parole.

Il campione di bike trial e inviato di Striscia la notizia, Vittorio Brumotti, ha di recente raccontato la propria infanzia e adolescenza nel salotto di Silvia Toffanin a Verissimo. Ecco le sue parole.

Vittorio Brumotti a Verissimo

Ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, Vittorio Brumotti ha parlato di un momento particolarmente delicato della propria vita. A tal proposito ha raccontato: “Nell’età dell’adolescenza non riuscivo a legare con i miei coetanei. Non giocavo al fantacalcio, ma ero sempre quello con i pantaloni colorati in giro a saltare con la bici. Ero considerato lo sfigato“.

Ha quindi proseguito: “Il mio compagno di banco aveva una disabilità, io l’ho difeso dai bulli e ho denunciato alla scuola. Poi sono stato bullizzato anch’io. Me ne hanno fatte di ogni, a 13 anni mi hanno chiuso tra le porte dell’autobus, ma l’ho presa sempre sul ridere”. Per poi affermare: “Fin da piccolo non ho avuto paura di prenderle, preferivo comunque denunciare le ingiustizie e stare dalla parte dei più deboli”. Per quanto riguarda il mondo della televisione, inoltre, Vittorio Brumotti ha aggiunto: “La tv ha consacrato le mie pazzie, Striscia la notizia ha sdoganato il mio essere giocherellone, per me è anche una vocazione“.

Grazie a Striscia la notizia, infatti, Brumotti ha iniziato la sua lotta contro la droga: “Ho cominciato dai parchetti, dove arrivavo con megafono e chiamavo le forze dell’ordine. Poi pian piano ci siamo spostati e siamo arrivati ad affrontare il problema della criminalità organizzata. La telecamera è un’arma molto potente, così documentavo nei rioni lo spaccio di armi e di droghe”.