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Raul Casadei, il dolore del figlio Mirko per la morte del padre

Dolore figlio

Il figlio di Raul Casadei, Mirko Casadei, ha voluto ricordare il padre, recentemente scomparso dopo essere risultato positivo al coronavirus.

Il musicista italiano Raul Casadei è deceduto a causa di alcune complicazioni dopo aver contratto il coronavirus, presso l’ospedale Bufalini di Cesena. L’improvvisa scomparsa dell’artista è stata commentata dal figlio Mirko Casadei.

Raul Casadei, il dolore del figlio Mirko per la morte del padre

Mirko Casadei ha manifestato alcune considerazioni rispetto alla morte del padre, Raul Casadei, inviando un lungo messaggio vocale al TgR dell’Emilia-Romagna. A questo proposito, l’uomo ha spiegato: «Raoul, io lo chiamavo così, ha segnato un’epoca. Oggi è un giorno triste per l’Emilia-Romagna e per tutta la musica popolare italiana. Ma lui ha sempre avuto un grande sorriso, una grande energia e poi i grandi artisti non muoiono mai veramente. Le sue canzoni continueranno a girare di generazione in generazione. E questa è la cosa di lui che non potrà mai morire. Gli artisti come Raoul non moriranno mai e lui rimarrà sempre vivo nella sua musica e nelle sue canzoni che viaggiano nell’aria e continuano a esistere».

All’Adnkronos, invece, Mirko Casadei, che da alcuni hanno ha ereditato la guida e la gestione dell’Orchestra di famiglia, ha anche scelto di esternare le emozioni provate subito dopo essere venuto a conoscenza del decesso del padre Raul. Accanto alle commemorazioni giunte dal mondo della musica o dagli ambienti politici e istituzionali, quindi, vi è anche il ricordo del figlio di Raul Casadei che ha spiegato:

Noi, con le lacrime agli occhi, vogliamo però ricordarlo col sorriso sulle labbra perché lui era un amante della vita e ha sempre trasmesso bellissimi valori che noi abbiamo imparato da lui e cercheremo di divulgare.

Certo, io sono parte in causa, sono il figlio e il dolore è fortissimo, non si può spiegare, anche perché lui stava benissimo in salute. Era in forma come un ragazzino, era attentissimo al suo stato di salute che era perfetto. Faceva 10-15 chilometri tutti i giorni a piedi con le racchette. È uscito dalla sua vita con un vero colpo di scena, improvvisamente. Se ne è andato via per il Covid rapidamente e non ha sentito niente. È un dolore forte per me, ma è mitigato dal fatto che mi sono reso conto che lui non potrà mai morire veramente. Il suo modo di essere e le sue canzoni sono nell’aria e continueranno a esserlo.

Lo slogan di mio padre, ‘Vai col liscio’, rappresenta bene il suo modo di fare e di pensare, il suo estremo ottimismo: tutto è bello e si deve guardare con l’occhio dell’ottimismo perché la vita ha un percorso fatto di un inizio e una fine. La morte fa parte della vita.