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Loggia Ungheria, tre inchieste: indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti

Piercamillo Davigo

Loggia Ungheria, tre inchieste: indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti: intanto Brescia indaga sul coordinamento con Francesco Greco

Sulla fantomatica Loggia Ungheria che sta terremotando per la seconda volta in pochi mesi il Csm il Csm ci sono tre inchieste: in quella più delicata è indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti relativi agli interrogatori di chi avrebbe innescato l’intera faccenda, cioè l’avvocato Piero Amara. Ad ogni modo e per andare di sunto le inchieste rubricate in giro per procure sono queste: quella contro il magistrato che avrebbe rilevato gli atti secretati, quella sul mancato coordinamento fra il magistrato in questione e il suo capo e quella madre sull’avvocato che ha messo in moto il tutto. Ad esse si aggiungono le preesistenti specifiche sull’avvocato che avrebbe pescato negli ambienti degli 007 e quella contro la dipendente di Piercamillo Davigo che avrebbe “girato” il fascicolo secretato ad alcune (immobili) redazioni giornalistiche, un casino. 

Loggia Ungheria, tre inchieste: indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti. Tocca a Roma

Nel primo filone è indagato Paolo Storari, sostituto milanese: consegnando ad aprile 2020 a Davigo un fascicolo secretato con l’intento di accelerarne più la diffusione congitiva che i passi in Procedura avrebbe rivelato un segreto d’ufficio. Chi indaga su Storari? La procura di Roma, che ha un fascicolo correlato anche contro Marcella Contrafatto, funzionaria del Csm e assistente di Davigo quando era ancora in organico al Csm. La magistratura di Piazzale Clodio la accusa di aver girato quegli atti alle redazioni di Repubblica e del Fatto. Attenzione: il ruolo subordinato della Contraffatto mette Davigo in una posizione delicatissima, ma per ora l’ex pm di Mani Pulite non è censito in alcun atto se non come persona informata dei fatti, e come tale renderà dichiarazioni Sit a Roma. 

Loggia Ungheria, tre inchieste: indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti, il ruolo dell’ex Pm di Mani Pulite

Su cosa? Su perché prese quei verbali, su perché non portò la vicenda all’attenzione del Csm di cui era organico, su perché parlò della stessa solo con il vicepresidente Ermini e con il Pg della Cassazione Salvi e su perché tenne quei verbali anche dopo aver lasciato l’organo che almeno concettualmente lo abilitava a custodirli. Storari sarà invece interrogato sabato sempre dal procuratore di Roma Michele Prestipino. Intanto la procura di Brescia, “nemesi” storica di quella milanese, ha deciso di vederci chiaro sui rapporti fra Storari e Francesco Greco, capo degli inquirenti milanesi. 

Loggia Ungheria, tre inchieste: indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti. Amara e i 40 nomi segreti

Su tutto questo grava poi l’indagine che da Perugia Raffaele Cantone sta concludendo sul perno di tutta la faccenda: il faccendiere in toga Piero Amara e la misteriosa Loggia Ungheria. E lì la saldezza delle rivelazioni di Arnara è minata da una ulteriore indagine. È quella con cui Perugia indaga Amara per millantato credito e traffico di influenze illecite. Lui e il suo socio avrebbero pagato 30 mila euro a un funzionario dei servizi segreti. Attenzione: la vicenda dà polpa solo “letteraria” al caso Loggia Ungheria, ma non ha nulla a che vedere con essa. È solo una “sponda” non procedurale ma concettuale per capire se Amara sia una gola profonda attendibile. L’avvocato sostiene di avere una lista di 40 nomi, tutti appartenenti a questa sorta di congregazione massonica. 

Loggia Ungheria, tre inchieste: indagato il Pm che diede a Davigo i verbali segreti. Il nodo competenze

Però dopo 10 interrogatori non l’ha mai tirata fuori e il sospetto che stia facendo strategia e incrementando “l’ammuina” va dissipato subito, in un clima come quello di questi giorni in cui l’Europa attenziona l’Italia attenziona l’Italia e nei salotti tv si sta perfino arrivando a dire che “la magistratura deve rinunciare al suo autogoverno se vuole sopravvivere” (Piero Sansonetti al Tg4 – nda) . A farcire quello che già di fatto è un casotto vero c’è il rebus delle competenze. Storari consegna a Davigo i verbali a Roma? Tocca a Roma. Lo fece a Milano? Tocca a Brescia che come visto si è già portata avanti. E Perugia? Poco trapela: Cantone ha secretato perfino i nomi degli operanti di Pg.