> > Luigi Di Maio: "Mobilitiamoci perché il nostro voto conta"

Luigi Di Maio: "Mobilitiamoci perché il nostro voto conta"

di maio

Il leader del M5S chiama gli attivisti e gli elettori del movimento a manifestare pacificamente contro la decisione presa ieri da Sergio Mattarella.

Una mobilitazione popolare, pacifica ma di protesta contro le decisioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: lo chiede, tramite un video postato sulla sua pagina Facebook, Luigi Di Maio. Il 27 maggio il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato; il 28 maggio il Capo dello Stato ha conferito l’incarico a Carlo Cottarelli. Le due forze politiche impegnate nella formazione del governo, Lega e M5S, hanno reagito criticando la decisione del Quirinale. Non solo: il movimento fondato da Beppe Grillo ha espresso l’intenzione, insieme a Fratelli d’Italia, di presentare l’impeachment contro il Presidente della Repubblica. Salvini non ha preso una posizione netta a tal proposito; intende riflettere a fondo prima di complicare quella che già appare come una grave crisi istituzionale. Poche ore fa, Luigi Di Maio ha chiamato il proprio elettorato a mobilitarsi, in modo pacifico.

Social network e piazze

Il tono del parlamentare pentastellato è fermo e le accuse rivolte sono ben precise. La diplomazia mostrata negli ultimi ottanta giorni è praticamente scomparsa. Torna il Movimento 5 Stelle agguerrito di pochi mesi fa; lo svela il linguaggio utilizzato: “Ieri è stato sancito il concetto che in Italia puoi fare il Ministro se sei un condannato, un indagato per mafia, per corruzione, se sei uno che va a prostitute, ma guai se hai osato criticato l’Europa”. Ricostruendo cosa è accaduto “nella notte più buia della politica”, Di Maio sostiene che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “ha deciso di scavalcare le sue prerogative costituzionali”; il risultato è un governo, presieduto da Cottarelli, di “tecnici che non otterranno alcun voto del Parlamento”. E’ probabile infatti, dalle intenzioni di voto delle forze che compongono Camera e Senato, che l’esecutivo non otterrà il voto di fiducia- salvo ripensamenti dei partiti in Parlamento-. Il leader del M5S si propone, tramite il video, di raggiungere due obiettivi: sensibilizzare i propri elettori e smontare quelle che definisce “bufale” dei media. Luigi Di Maio chiede, a chi condivide la sua visione rispetto a quanto accaduto nelle ultime giornate, di appendere la bandiera italiana alla finestra oltre che “inondare” i social network con l’hashtag “Il mio voto conta”. Il deputato annuncia inoltre una serie di manifestazioni, di “passeggiate pacifiche”; quella più importante si terrà il 2 giugno, giorno della festa della Repubblica a Roma.

L’impeachment

Infine, si torna sulla richiesta di impeachment contro il Capo di Stato, “una scelta non presa a cuor leggero” ma attuabile, secondo Luigi Di Maio, se ci dovesse essere il supporto della Lega. E’ opportuno precisare che la messa d’accusa del Presidente della Repubblica, a prescindere dalla presenza o meno degli elementi per poterlo accusare, richiede comunque dei tempi tecnici precisi (e lunghi) che non coincidono con la volontà, espressa proprio da Di Maio, di andare a elezioni celermente. Il parlamentare pentastellato definisce inoltre una “bufala” l’intenzione del M5S di uscire dall’Euro, così come l’opinione che “Mattarella abbia diritto a scegliersi il proprio Ministro dell’Economia (buona parte della stampa italiana non ha semplificato in modo così eccessivo, nda). Ma quando mai? Ma dove sta scritto? Quando dei ministri sono stati rifiutati c’erano dei motivi oggettivi. (…) Ma Savona che ha fatto? Esiste il reato d’opinione in Italia?”.

La nota del Colle

Ospite di Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque, Luigi Di Maio afferma di aver proposto al Presidente della Repubblica, nel corso dei loro colloqui, altre persone per la carica di Ministro dell’Economia e delle Finanze. “Avevo fatto arrivare anche nomi alternativi a Savona come Bagnai e Siri, entrambi della Lega, ma non andavano bene perché avevano espresso posizioni critiche sull’Ue”. Poco dopo, arriva la smentita ufficiale del Quirinale: “Non risponde a verità la circostanza, riferita dall’Onorevole Di Maio a Pomeriggio Cinque, che al Presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come Ministri dell’Economia”.