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Lynette “Squeaky” Fromme, la devota di Charles Manson

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Lynette “Squeaky” Fromme è ancora la più grande devota di Charles Manson: quasi in sordina, ha seguito i passi del suo profeta fino a oggi

Charles Manson è morto e siamo quasi certi che non mancherà a nessuno. Perfino i membri del suo gruppo che nell’estate del 1969 si macchiò di una spaventosa serie di delitti lo hanno rinnegato.

La fragile Susan Atkins, morta in carcere nel 2009 per un tumore cerebrale, era diventata una fervente cristiana rinata, pentita dei propri crimini. Patricia Krenwinkel ha dichiarato che il pensiero delle sue colpe non l’abbandona mai un istante, mentre intanto sconta l’ergastolo. Lo stesso vale per Lynda Van Houten. Bobby Beausoleil, anche lui ergastolano, è tornato alla sua mansione precedente di musicista. Non vuole più neanche sentir nominare il suo antico mentore. Anche Tex Watson è ha avuto una conversione religiosa e si è addirittura fatto ordinare pastore.

Il fascino malefico del menestrello assassino si è quindi esaurito? Purtroppo no. C’è ancora qualcuno che gli è rimasto fedele, dopo quasi cinque decenni da quei tremendi fatti di cronaca nera. Si tratta di una figura particolarmente inquietante nell’ambito delle attività della “famiglia”, ovvero di Lynette Fromme. L’immagine della Fromme è quella di una giovane donna graziosa, dall’aria dolce e tenera. Senza dubbio una hippy, quasi certamente ecologista e pacifista. Ma la fondina della pistola fissata alla gamba sinistra dimostra che tanto pacifista non lo è. E infatti quella ragazza ha appena cercato di uccidere il Presidente degli Stati Uniti Gerald Ford.

Lynette Fromme

Al processo viene descritta come “una donna piena di odio, capace di ogni violenza” dal pubblico ministero. A ciò, Lynette reagirà scagliandogli addosso il primo oggetto a portata di mano, colpendolo al volto. Una volta condannata all’ergastolo, la donna verrà trasferita da un penitenziario a un altro, dopo aver aggredito e quasi ucciso un’altra detenuta. Lynette Fromme, rispetto agli altri i membri della “famiglia” di Manson, non ha alle spalle una storia di abusi e abbandoni. Lei è nata nel 1948 in una famiglia altoborghese californiana ed è figlia di un ingegnere aeronautico. Durante la High School, la studentessa modello diventa però svogliata e ribelle. E a forza di discutere violentemente con il padre, decise di andarsene di casa e di mettersi a fare la vagabonda.

Lynette incontra Charles Manson

A quel punto avviene l’incontro con Charles Manson, il cui fascino diabolico e i discorsi apocalittici la colpiscono al punto da seguirlo, aggiungendosi a quella che lui chiama la sua “famiglia”. Nella fattoria dove la piccola comunità si stabilisce, Lynette viene soprannominata “Squeaky”. Proprio da quella fattoria partiranno i gruppi assassini che insanguineranno la California nell’estate del 1969. Ma Lynette non ne fa parte. Infatti lei non viene arrestata per quei delitti.

Charles Manson

Solo per l’omicidio dei coniugi Willett, Lynette viene condannato a due mesi e mezzo di custodia cautelare. Era infatti riuscita a dimostrare di non essere stata presente nel periodo in cui i Willett sono scomparsi. Si trovava a Stockolm, per far visita a un altro membro della “famiglia”, William Goucher, detenuto per rapina. Nel 1973 si unisce a un’altra ragazza della “famiglia”, Sandra Good. Con lei vive in un appartamento fatiscente di Sacramento per stare vicino a Manson, che si trova in prigione a Folsom. In questo periodo pensa di scrivere un libro sulla “famiglia” e mette insieme un dossier di oltre 600 pagine, con disegni e foto. Ma gli altri membri non vogliono pubblicarlo, perché troppo compromettente.

Lynette e l’attentato al Presidente Ford

Subito dopo Lynette si dà all’ecologismo militante. Vuole salvare le foreste di sequoia dall’abbattimento. Proprio in questo periodo lei e Sandra Good cominciano ad andare in giro vestite con lunghe tuniche e cappuccio, in omaggio a Manson. Il 5 settembre 1975, data la presenza del presidente Gerald Ford a un evento ufficiale nel parco Capitol di Sacramento. Lynette riesce a intrufolarsi, si avvicina a Ford ed estrae la pistola. Ma un agente dei servizi segreti riesce ad afferrarla e a immobilizzarla in tempo.

Lynette arrestata

In prigione, Lynette non è proprio una detenuta modello. A parte l’aggressione a un’altra donna nel 1979, a suo carico c’è anche un’evasione da un campo correzionale in Virginia, nel 1987. La riprendono dopo due giorni, mentre stava tentando di tornare in California nella speranza di raggiungere Charles Manson. Da allora, viene chiusa in un carcere texano. Con il passare degli anni Lynette si calma, ma rifiuta di chiedere la libertà vigilata. Poi prova a chiederla nel 2009 e le viene concessa. Intanto continua a esaltare Manson come un profeta. Ripete i suoi discorsi apocalittici del tutto deliranti, ma ormai è una donna anziana e sola. Oggi vive a Marcy, vicino a New York, e di lei non si è più sentito parlare.