> > Manovra, l’ira di Landini: “Sul taglio del cuneo il Governo riconferma qu...

Manovra, l’ira di Landini: “Sul taglio del cuneo il Governo riconferma quello che c’è. Pronti a nuovi scioperi”

Landini manovra finanziaria 2023 governo meloni

Maurizio Landini si scaglia contro la manovra finanziaria 2023 del Governo Meloni e annuncia scioperi della Cgil in arrivo.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, si è scagliato contro la manovra finanziaria 2023 del Governo Meloni, annunciando che il sindacato è pronto a organizzare scioperi in tutta Italia.

Maurizio Landini sulla manovra finanziaria 2023 del Governo Meloni: scioperi in arrivo

È una legge “senza coraggio e visione” la prossima manovra che il Governo Meloni intende varare. A dichiararlo è stato il leader della Cgil Maurizio Landini. Per il segretario del sindacato, il provvedimento “non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato” 7 ottobre, organizzata a Roma. All’iniziativa la Cgil parteciperà insieme a 200 associazione e, in questa circostanza, in occasione di una intervista rilasciata a Repubblica, Landini ha precisato che “indicheremo la ‘Via Maestra’ per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso”.

Il sindacalista ha anche dichiarato che, con il taglio del cuneo prolungato fino al 2024, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni si è semplicemente limitato a riproporre una misura già in vigore che insiste a rivendicare con un passo importante e rivoluzionario da portare avanti per tutelare il benessere dei cittadini italiani. Alla misura, tuttavia, ha sottolineato Landini, continua a non affiancarsi alcun tipo di riforma strutturale.

Il nodo del taglio al cuneo

“Il taglio del cuneo è una nostra richiesta, conquistata con il governo Draghi. Ma qui viene riconfermato quel che già c’è, non si possono vendere la stessa operazione due volte, come Totò con la Fontana di Trevi. Tra l’altro la misura non è strutturale, dura solo un altro anno”, ha tuonato Landini. “I salari devono crescere per recuperare il potere d’acquisto perso, le detrazioni non sono indicizzate all’inflazione, le pensioni sono dimenticate anzi tagliate in questi anni del 10% da una rivalutazione parziale”.

Il segretario della Cgil, poi, ha posto l’accendo sulla “perdita del potere d’acquisto” dei nuclei familiari italiani mentre “il carrello della spesa è ancora sopra l’8%”.

La denuncia di Maurizio Landini contro la manovra finanziaria 2023 del Governo Meloni

Il sindacalista, ancora, ha bocciato in toto il trimestre antinflazione inaugurato proprio nella giornata di domenica 1° ottobre. “Tutte le misure spot non stanno funzionando, dal prezzo medio dei carburanti al bonus benzina dato a pochi. Il carrello tricolore fa sorridere: sperimentale, a termine, volontario. Intanto aumenta tutto: bollette, carburanti, mutuo, affitti, scuola, sanità. Le ragioni per manifestare sono tantissime. E non sarà una manifestazione contro qualcuno, ma per chiedere cambiamenti e riforme”, ha detto.

Infine, Landini ha ricordato che a pagare per tutti “sono i soliti: lavoratori e pensionati”. E ha concluso: “La manovra non prende dove si può: lotta all’evasione, extraprofitti di tutti i settori, rendita immobiliare e finanziaria. Non investe, anzi cancella 16 miliardi di Pnrr. Non guarda al futuro. Non fa una seria riforma fiscale. Non ha un progetto di politica industriale. È fatta di una tantum, tutto dura un anno al massimo. Non affronta l’emergenza salariale. E la precarietà ha assunto livelli inaccettabili”.

Se dovesse essere convocata sulla manovra, la Cgil si recherà a Palazzo Chigi. “Se però ci incontrerà a cose fatte, per raccontarci una manovra già scritta, proporremo a Cisl e Uil di valutare tutte le iniziative di contrasto. Compreso lo sciopero”, ha affermato Landini.