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Giulia Bongiorno: "Impronte digitali per i dipendenti pubblici"

Bongiorno Salvini

La neoministra alla Pubblica Amministrazione afferma la forte volontà di affrontare un tema spinoso: la gestione delle pubbliche amministrazioni.

Dalle pagine del Corriere della sera la neo ministra alla Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno afferma la forte volontà del governo di affrontare la gestione delle pubbliche amministrazioni. E non ha paura di proporre misure come il controllo delle impronte digitali per i dipendenti pubblici.

Le idee della ministra Bongiorno

Non ho l’ansia di mettere il mio nome su una legge, ma di far funzionare la Pubblica Amministrazione”. Attraverso questa dichiarazione, la ministra annuncia la volontà di proporre misure atte a cambiare radicalmente il mondo della pubblica amministrazione. E propone di farlo attraverso l’istituzione di nuove misure, quali blizt negli uffici e l’utilizzo delle impronte digitali per contrastare il fenomeno dei “furbetti del cartellino”. Inoltre previste misure più severe contro la corruzione e la cancellazione della riforma del corpo forestale. Ma la volontà del ministero non è quella di distruggere la precedente riforma, in materia, quella proposta dalla Madia, bensì agire “con il bisturi per affrontare l’enorme problema della disomogeneità dei servizi forniti.

La ministra ci tiene però a precisare che queste proposte non sono da intendersi come misure punitive verso i dipendenti. I “blitz” saranno condotti da pool di esperti. A loro sarà affidato principalmente il compito il compito di analizzare i processi organizzativi. Questi cercheranno di aiutare le amministrazioni a colmare le lacune. Ma, nel caso in cui si dovessero riscontrare atteggiamenti poco collaborativi o tendenze all’inerzia, la ministra si dichiara pronta “ad essere inflessibile”.

I furbetti del cartellino

Secondo la Bongiorno infatti l’assenteismo in particolare è “un fenomeno odioso”. Per questo è necessario prevenirlo oltre che reprimerlo. Infatti, se la legge Madia ha aumentato le sanzioni, nulla è stato fatto per rendere tali pratiche impercorribili. Come? “attraverso l’utilizzo di rilevazioni biometriche che impediscano ad altri di strisciare cartellini non propri”. Eventuale decisione, secondo l’opinione del ministero, che non dovrebbe scaldare gli animi a nessuno: “a me alla camera le hanno prese quando c’erano i pianisti. E non sono rimasta per questo traumatizzata”. Per quanto riguarda l’eventuale emersione di questioni legate alla privacy, la Ministra ha le idee chiare: “tra i beni configgenti deve sempre prevalere l’interesse collettivo: che siano tutti al lavoro, al servizio del cittadino”

Lotta alle raccomandazioni

Nel mirino anche i raccomandati e il sistema di valutazione dei dipendenti pubblici. Infatti, secondo il parere della ministra, un raccomandato si può stroncare valutandolo. Ma quando si osservano le valutazioni dei pubblici uffici salta all’occhio come sarebbero tutte brillanti, in un sistema però che non lo è affatto. La volontà sarebbe quindi quella di orientarsi verso un sistema di valutazione in cui ci sia al centro il cittadino. A questo verrà data la possibilità di esprimere delle valutazioni legate al merito.

Annunciato lo studio di misure contro la corruzione

Annunciata anche una serie di misure volte a rendere più efficace la lotta alla corruzione. Questa andrebbe perseguita attraverso una riforma che dovrebbe affrontare il profilo qualitativo delle leggi. Al momento infatti tra le “troppe norme oscure che i funzionari posso arbitrariamente piegare”, e tra i “troppi interlocutori e uffici con cui doversi rapportare”, per un’azienda avviare un progetto rappresenterebbe una vera e propria Via Crucis. Una difficoltà che dal punto di vista delle imprese non può fare a meno di stimolare condotte irregolari, e il conseguente dilagare della corruzione.

Si starebbe quindi lavorando alla creazione di un nuovo codice degli appalti. Per quanto riguarda la proposta dell’istituzione di un agente di copertura, propone “un’agente a cui sia affidato il compito di raccogliere gli indizi dei reati commessi, ma che non possa tentare i funzionari”. Proposta, questa, su cui la Bongiorno lancia la sfida, dicendo che “si aspetta di poter vedere il progetto del ministro Bonafede”.

La riforma del corpo forestale

La ministra non riserva un giudizio migliore nemmeno alla riforma del corpo forestale dello stato effettuato durante la scorsa legislatura. E preannuncia quindi la volontà di ripensare dal principio quella che definisce una riforma “fallita”. Fallimento perché la scorsa estate “ha contribuito alla devastazione portata in diverse aree del belpaese dai numerosi incendi,che come ricorderemo nel periodo estivo hanno duramente colpito molte zone d’Italia.