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Centinaia di multe non pagate: il buco nei conti di Daniela Santanchè

Santanchè Daniela

Più di quattrocentocinquanta accertamenti per la Maserati intestata a Visibilia che usava la ministra Santanchè: multe non pagate e pass personali usati illecitamente

Multe pagate: una su 462. Rimborsata, poi. L’accusato? La ministra del Turismo Daniela Santanchè. Autore della scoperta è il Fatto quotidiano, che in questo modo mette il dito nella piaga aperta dalle accuse che riguardano Visibilia e Ki Group, le società della politica piemontese.

Il pass personale su un’auto aziendale

Stando a quanto riportato dal quotidiano di via Sant’Erasmo, dovrebbe trattarsi per lo più di sanzioni legate a Ztl e divieti di sosta su Milano. Gli accertamenti sarebbero stati archiviati in automatico perché la targa dell’auto in questione – una Maserati da trecento cavalli – era collegata all’ecopass personale di Santanchè, che permette di accedere anche all’Area C, anche se si guida un auto a gasolio che normalmente non potrebbe assolutamente passare. Il pass personale dell’attuale ministra (allora parlamentare) veniva dunque usato su un’auto formalmente aziendale (pagata in leasing da Visibilia). Il Comune di Milano ha affidate le multe non pagate a una società di recupero crediti.

Un aneddoto del 2017

Sempre il Fatto racconta che nel 2017 l’auto di Daniela Santanchè fu fermata per essere passata con il semaforo rosso: alla guida c’era il suo autista, la parlamentare non era a bordo. L’infrazione arrivò anche perché l’auto aveva sirena e lampeggiante, come accade per i mezzi degli esponenti di governo (Santanchè non lo era dal 2011). La sua risposta in quell’occasione fu che «sirena e lampeggiante sono di proprietà della polizia di Stato, deve essere la stessa polizia a ritirarli. Fino a quando questo non avverrà, non dovrò essere certo io a toglierli. Comunque l’auto non era intestata a me, non ero presente al momento del fatto e non ho alcuna responsabilità di alcun tipo». Ponzio Pilato farebbe un inchino.