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Morte Berlusconi, Rosy Bindi: " Ha contribuito a cambiare l'Italia, ma certamente non in meglio"

Rosy Bindi parla di Berlusconi

"È stato un grande imprenditore, che si porta dietro tanti misteri. Così come si porta dietro la certezza di una legislazione a suo favore" ha affermato Rosy Bindi commentando la morte di Berlusconi

Morte Berlusconi, Rosy Bindi commenta la parabola politica del Cavaliere, a suo avviso facilitata anche da una risposta non adeguata del Pd che avrebbe dovuto essere non solo politica, ma anche culturale.

Morte Berlusconi, l’intervista di Rosy Bindi

C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare. Tuttavia, all’indomani della morte di Berlusconi, sono in molti a voler in ogni modo dire la propria opinione sulla parabola di quello che, almeno su questo il giudizio è unanime, rappresenta un autentico protagonista della storia recente del nostro Paese.

Prima ancora dei funerali di Stato previsti per domani. Funerali che, tra l’altro, Rosy Bindi ha già definito “Inopportuni”.

L’intervista che la Bindy ha rilasciato a Fanpage analizza la parabola politica dell’ex Presidente del Consiglio sotto molteplici sfaccettature; non prima della consueta frase sulla “Pietà e partecipazione, di fronte al dolore dei familiari”.

“Non ha cambiato l’Italia in meglio”

“La morte non cancella naturalmente la vita delle persone – afferma subito l’ex ministra ed esponente del Partito Democratico – e io non cambio idea sui motivi, per cui sono stata un’avversaria di Silvio Berlusconi. Pur riconoscendogli un ruolo da protagonista nella politica italiana, io credo che sicuramente abbia contribuito a cambiare l’Italia, ma certamente non in meglio”.

Secondo la Bindi, Berlusconi è stato un grande imprenditore “che si porta dietro tanti misteri. Così come si porta dietro la certezza di una legislazione a suo favore. E la sua scelta politica resta legata alla necessità di proteggere direttamente ciò che davvero amava, il suo impero televisivo ed editoriale”.

“Ha introdotto modelli negativi nella società italiana”

L’ex parlamentare parla quindi a tutto campo, rievocando gli scontri, anche mediatici con Berlusconi. Pur riconoscendo “l’onore alle armi” di un grande lottatore “capace sempre di rialzarsi”, giudica sbagliati i suoi obiettivi e di aver introdotto nella società italiana “dei modelli che io credo siano negativi”. Anche se ammette che in tutto questo c’è una responsabilità, del Pd che avrebbe dovuto costruire un’alternativa non solo politica ma anche “culturale, etica, di concezione della società”

Renzi attacca Rosy Bindi per le parole su Berlusconi

“Rosy Bindi è una donna che ha visibilità nel momento in cui parla male di qualcun altro. E non è che dà delle idee fantastiche per il Paese. Viene invitata quando parla male. Solitamente di Berlusconi, qualche volta di me, talvolta di altri. Ha tutto da guadagnare nel fare polemica”. A dirlo è stato e leader di Italia Viva, Matteo Renzi. L’ex Rottamatore è stato uno dei primi ad attaccare la Bindi per le dichiarazioni rilasciate dopo la morte di Berlusconi.

Dopo essersi scagliato contro l’ex collega di partito, Renzi ha risposto commentato anche la decisione del rettore dell’Università per stranieri di Siena di non procedere con le bandiere a mezz’asta a fronte del lutto nazionale. Anche in questo caso, l’ex premier ha bocciato la scelta. “C’è una legge in questo Paese che dice che per gli ex presidenti del Consiglio che muoiono che prevede ci sia il funerale di Stato, è così non lo hanno fatto per Berlusconi. Montanari con la legge ha un rapporto complicato segue la legge solo quando gli fa comodo. C’è una dimensione tecnica: se c’è una legge si deve rispettare. Poi, Silvio Berlusconi ma è stato il premier che è stato più giorni a palazzo Chigi, ha superato Andreotti, De Gasperi, Moro e Fanfani. È normale che ci sia una cerimonia particolare. Vi sembra normale che di fronte a un uomo che muore cercare di rinvigorire le ragioni dell’antiberlusconismo? E’ gente che senza Berlusconi non avrebbero avuto nessuna visibilità”, ha sottolineato il leader di Iv.