> > Muore in carcere a Torino inalando il gas delle bombolette

Muore in carcere a Torino inalando il gas delle bombolette

Muore in carcere a Torino inalando il gas delle bombolette

Un 27enne muore in carcere nel carcere 'Lorusso e Cutugno' di Torino dopo aver inalato del gas da alcune bombolette

Un 27enne muore in carcere nel carcere ‘Lorusso e Cutugno’ di Torino dopo aver inalato del gas da alcune bombolette

Detenuto muore in carcere a Torino

Il detenuto è morto verso le 21 di ieri sera nel carcere di Torino. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il ragazzo avrebbe inalato il contenuto di alcune bombolette del gas dei fornelli da campeggio che i carcerati usano per riscaldare il cibo o per fare il caffè.

Il compagno di cella è stato ritrovato privo di conoscenza ed è stato portato all’ospedale Maria Vittoria. L’uomo, ora fuori pericolo, ha passato la notte in pronto soccorso e ora è tornato in carcere. Saranno le indagini a chiarire se i due avevano l’intenzione di togliersi la vita oppure se si è trattato di un incidente.

Le parole dell’assessore alla Famiglia del Piemonte

Chiara Caucino, l’assessore alla Famiglia del Piemonte, ha espresso il suo pensiero sull’accaduto: “Attendiamo gli esiti delle indagini, ma nel caso fosse confermato il suicidio, credo che tragedie come queste siano inaccettabili, e almeno in grossa parte evitabili. Occorre rivoluzionare davvero le carceri italiane, applicare la Costituzione che le ha pensate come luogo di redenzione e di recupero e non come un inferno dal quale si è disposti a togliersi la vita per scappare“.

Prevenire i suicidi in carcere

La Caucino ha poi continuato: “Aspettiamo che gli inquirenti facciano chiarezza, ma in ogni caso bisogna ribadire che i suicidi in carcere rappresentano un’emergenza sociale: in Piemonte nel 2022 si sono registrati quattro suicidi nel carcere Lorusso e Cotugno e uno a Saluzzo. Ragazzi, ma anche uomini maturi, che non ce l’hanno fatta a sopportare il fardello che stavano faticosamente portando”.

Inoltre, secondo l’assessore alla Famiglia del Piemonte Caucino sarebbe necessario: “Accompagnamento sanitario e sociale, inclusione, rieducazione: sono queste le ricette per prevenire tali tragedie. Ma è difficile metterle in pratica in carceri concepite per una capienza decisamente inferiore a quella attuale. Per non parlare della mancanza di personale. Tutto questo deve finire”.