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Nuovo decreto dopo Pasqua, confermata la linea del rigore: le regole

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Il nuovo decreto Covid, in vigore dal 7 aprile, stabilisce le restrizioni anti-Covid valide fino a fine mese. Lo hanno annunciato Draghi e Speranza.

Il ministro della Salute aveva già confermato l’uso del “sistema a colori” anche dopo il 6 aprile. In conferenza stampa il premier Mario Draghi e il ministro Roberto Speranza confermano le restrizioni in tutta Italia e annunciano le regole del nuovo decreto in vigore dopo Pasqua, dal 7 aprile alla fine del mese.

Nuovo decreto dopo Pasqua: le regole

Il ministro Carfagna aveva avvisato i cittadini italiani, ritenendo “prematuro parlare di riaperture dopo Pasqua”. La conferma arriva dopo la conferenza stampa di venerdì 26 marzo. Il premier Draghi e il ministro della Salute hanno confermato la linea del rigore anche nel nuovo decreto Covid, in vigore dal 7 aprile. Il decreto introdurrà ancora misure restrittive per contenere la diffusione del virus. Il ministro Speranza ha fissato un ulteriore confronto lunedì 29 marzo alle 17. Con lui anche il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini e i governatori regionali.

Il provvedimento conferma le restrizioni attualmente in vigore. Non viene accolta la proposta di ministri e governatori di Regione del centrodestra, che si sono detti favorevoli a una graduale ripresa delle attività. L’unica novità riguarda la scuola. Dopo Pasqua, infatti, si prevede che tutti gli alunni fino alla prima media tornino in presenza anche nelle zone rosse. Nelle zone arancioni, invece, tornano in aula tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.

Per il Governo l’emergenza sanitaria non permette di allentare le limitazioni anti-Covid. Quindi fino al 30 aprile, tutte le Regioni saranno in zona rossa o arancione. Per il momento sembra esclusa la possibilità della zona gialla. Per il ponte del 25 aprile e quello del primo maggio in tutta Italia è prevista la zona rossa, come nei giorni di Pasqua.

Da lunedì 29 marzo, Calabria, Toscana e Valle d’Aosta si aggiungono alle Regioni in zona rossa. Nella provincia autonoma di Trento sono già in vigore restrizioni più rigide. Martedì 30 marzo, quando scadrà l’ordinanza precedente, il Lazio torna arancione.

Se il nuovo decreto in vigore da dopo Pasqua prevede tutta l’Italia divisa tra zona rossa e arancione, bar e ristoranti saranno costretti a restare chiusi. Nelle Regioni in zona arancione riapriranno i negozi. La riapertura di palestre e piscine non è ancora stata stabilita. Cinema e teatri non riapriranno il 27 marzo, ma a data da destinarsi. Chiusi anche musei e mostre.

Ministri e governatori di centrodestra avrebbero voluto riaprire bar e ristoranti per pranzo, almeno nelle zone di minor contagio e fino alle 15 o alle 16, evitando così incontri e assembramenti per l’intramontabile momento dell’aperitivo. Il premier Draghi ha comunque precisato che non si esclude una modifica delle limitazioni dopo due settimane, se la curva epidemiologica dovesse calare in maniera significativa.

Spostamenti dopo Pasqua

Il decreto in vigore dal 7 aprile conferma anche il divieto di spostamento tra Regioni, eccetto per comprovate esigenze (come motivi di lavoro, salute e urgenze) e con l’autocertificazione.

Resta la possibilità di recarsi nelle seconde case anche se si trovano nelle Regioni in zona rossa. In tal caso, lo spostamento è consentito solo a un nucleo familiare e senza altre persone. Tuttavia, in Toscana, Valle d’Aosta, Puglia, Alto Adige e Campania i rispettivi governatori hanno firmato un’ordinanza che vieta anche questo tipo di trasferimenti.