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Omicidio di Voghera, la Prefettura non rinnoverà il porto d’armi all’assessore

Massimo Adriatici

Per l'omicidio di Voghera la Prefettura non rinnoverà il porto d’armi all’assessore che aveva sparato con la sua calibro 22 contro Youns El Boussettaoui

Omicidio di Voghera e nuovi sviluppi nelle ore in cui il Gip deciderà sull’arresto di Massimo Adriatici, sviluppi per cui la Prefettura non rinnoverà il porto d’armi all’assessore indagato per aver ucciso con la sua pistola calibro 22  il 39enne Youns El Boussettaoui. La notizia è stata diffusa dal Corriere della Sera che cita una fonte interna agli uffici comunali della città dove è avvenuto il fatto. Ed è notizia per cui l’Ufficio di Governo provinciale di riferimento non rinnoverà il porto d’armi a Massimo Adriatici. 

La Prefettura non rinnoverà il porto d’armi all’assessore indagato per l’omicidio di Voghera

L’assessore alla Sicurezza del comune di Voghera è indagato e ristretto ai domiciliari per aver sparato con la sua arma contro l’uomo con problemi comportamentali che lo aveva fronteggiato in piazza Meardi, e l’intera “polpa” procedurale della vicenda ruota su due punti: l’intenzionalità di Adriatici nello sparare contro un offender disarmato e la legittimità-opportunità del porto materiale dell’arma al di là della legale custodia in domicilio o in una sede di lavoro a rischio. 

Omicidio di Voghera, dal porto d’armi alla decisione del Gip sugli arresti

Proprio fra oggi e domani il Gip Maria Cristina Lapi darà il suo responso in merito alla natura dell’accusa, per eccesso colposo di legittima difesa, e della misura cautelare degli arresti domiciliari. Dal canto suo il legale di fiducia dell’indagato, avvocato Gabriele Pipicelli, ha già depositato una istanza diretta al Gip per la revoca della misura stessa. Perché “diretta”? Perché in caso di diniego e in alcuni casi proceduralmente congrui la difesa può “ignorare” la magistratura preliminare operante e ricorrere direttamente al Tribunale del Riesame, che solo in materia di applicabilità delle misure di cautela ha giurisdizione. 

Adriatici e l’omicidio di El Boussettaoui a Voghera, il porto d’armi al centro delle verifiche: oggi  manifestazione per la vittima

Oggi a Voghera è stata organizzata una manifestazione della comunità marocchina in solidarietà alla vittima e alla sua famiglia, un evento la cui natura è spiegata in un comunicato: “Con dolore e responsabilità la nostra comunità si impegnerà per rivendicare il diritto ad una convivenza civile e all’insegna del rispetto reciproco. Noi vogliamo sensibilizzare le istituzioni italo marocchine affinché siano garanti dello Stato di diritto“. E l’indagato? Al gip e in sede di interrogatorio di garanzia ha detto di non ricordare di preciso come sia partito il colpo. Il dato empirico è però quello per cui l’assessore girava con una pistola carica in maniera pare abituale e forse con il colpo già “scarrellato” in canna.

Il ruolo del porto d’armi nell’omicidio di Voghera da parte dello “Sceriffo”

Alcune persone avrebbero confermato questa abitudine che era valsa ad Adriatici il soprannome di “Sceriffo”, ma al momento non è dato sapere se quella tesi sia a verbale di persone assunte a Sit o sia solo parte della “vulgata” non probatoria sul caso. Altro dato empirico è che quella sera la vittima era particolarmente fastidiosa e molto probabilmente ebbra. Pare che dopo aver infastidito gli avventori del bar abbia avviato una discussione anche con Adriatici, per poi colpirlo con un pugno e subire la reazione armata dell’assessore che oggi è oggetto di disamina giudiziaria.