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Caso La Russa, il padre della ragazza che ha sporto denuncia: "In quel locale erano tutti drogati"

La Russa Ignazio

Parla il padre della ventenne che ha denunciato per violenza sessuale il figlio di La Russa: l'ammissione di una sbagliata educazione e la ripresa al presidente del Senato

Intorno all’abuso. Il padre della ventenne che ha denunciato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa dà volume alla sua voce sulla vicenda. L’uomo, sessantenne che da anni vive in Liguria insieme alla sua nuova famiglia, ammette di avere pochi contatti con le sue due figlie più grandi.

Tra colpe e consapevolezze

Al quotidiano milanese La Verità l’uomo parla di quanto accaduto a sua figlia, non senza riferimenti alla separazione conflittuale con la madre della ragazza avvenuta quindici anni fa. Di seguito le sue parole:

«Io posso dire che voglio tanto bene alla mia bambina, che sono dispiaciuto per quanto le è accaduto. Non sono un bacchettone, mia figlia non è una verginella e il fatto che faccia sesso con qualcuno fa parte della sua vita. Ma non è questo il punto. Il problema è che, se una ragazza lo fa e non sa di averlo fatto perché ha preso una sostanza di quelle che vengono definite generalmente ‘droghe del sesso’, credo che bisogni concentrarsi su questo. Il resto è solo un sacco di chiacchiere. […] Mia figlia ha dichiarato di aver assunto cocaina prima. Ovviamente io, come genitore, non posso che arrabbiarmi ma, purtroppo, la ragazza è maggiorenne e non dipende più da me. […] Le ho cresciute e sono un padre estremamente presente. O, quantomeno, lo sono stato. Quando mi sono risposato, (le due figlie più grandi, ndr) sono diventate gelose e si sono un po’ allontanate da me. Adesso ho una bambina che difendo con tutte le mie forze, mentre le mie prime figlie sono figlie di divorziati e non hanno avuto l’educazione che io reputo necessaria. […] Questa vicenda è terribile, non per la notte di sesso ma per il fatto di non sapere cosa abbia fatto in quelle ore di buco. Oggi i ragazzini non fanno delle gran vite, diciamocelo, e nel locale in cui si trovavano erano tutti drogati. È inutile che quello là (Ignazio La Russa, ndr) dica ‘Mio figlio no’. E questa non è una colpa, è un fatto».