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Perché aumenterà anche il prezzo di pane e pasta oltre a quello della bolletta elettrica?

Il prezzo di pane a pasta aumenterà

Aumenterà il prezzo di pane e pasta: crescono i costi delle materie prime e dell'energia, cala la produzione di grano.

Dopo l’allarme per l’aumento del costo dell’energia, arriva quello per le prospettive del rincaro di pane e pasta. A lanciarlo sono le associazioni di categoria: le bollette più costose potrebbero infatti impattare pastifici e forni e avere conseguenze non solo sulla filiera produttiva, ma anche sui prezzi dei prodotti.

Assoutenti e Movimento Consumatori parlano di effetti a cascata dei rincari su alimentari e trasporti e di aumenti di quasi 1.300 euro all’anno a famiglia. Il calcolo stima degli effetti indesiderati pari a 768 euro annuali a famiglia: 140 solo per gli alimenti, 174 per i trasporti, in aggiunta alla crescita delle bollette.

Il prezzo di pane e pasta aumenterà: è cresciuto il costo delle materie prime

C’è inoltre il problema dell’aumento del costo delle materie prime. “I prezzi all’ingrosso delle farine di grano tenero sono in costante aumento mentre quelli delle semole di grano duro hanno registrato un vero e proprio balzo nel mese di luglio con un +6% rispetto a giugno. I dati ci dicono che luglio 2021 rispetto a luglio 2020 ha visto un incremento dei prezzi all’origine del 9,9% per il frumento duro e del 17,7% per il frumento tenero. I fornitori ci avvisano che da metà settembre potremmo vedere aumenti anche a doppia cifra per le farine”, ha denunciato Davide Trombini, presidente di Assopanificatori di Fiesa, che ha messo in guardia anche sugli aumenti di oli e burro. “Le autorità si allertino, noi non ci stiamo a passare per quelli che aumentano i prezzi. Finora con grandi sforzi li abbiamo contenuti, ma di questo passo sarà impossibile continuare a mantenere i prezzi di pane e prodotti da forno stabili”, aveva dichiarato.

Il prezzo di pane e pasta aumenterà: “Non avremo abbastanza grano per fare la pasta”

Giuseppe Ferro, ad del pastificio La Molisana, ha invece lanciato questo allarme: “Tra marzo e maggio non avremo abbastanza grano per fare la pasta“. “Il cuore del problema è in Canada“, ha sottolinato, parlando di quello che è “di gran lunga il primo produttore al mondo di grano duro”, ma che quest’anno “ha prodotto 4,5 milioni di tonnellate anziché le solite 6,5”. Gli aumenti ricadranno “su tutti, dai mugnai fino ai consumatori”. Anche gli Stati Uniti, altro grande esportatore, sono stati gravemente colpiti dalla siccità estiva.

Il prezzo di pane e pasta aumenterà: si teme fino a un euro in più per chilo

La situazione complessiva risulta preoccupante per gli operatori del settore campani. “Abbiamo rilevato notevoli aumenti, in particolar modo per la semola, che ha raggiunto i 35/40 euro al quintale e per le farine tenere, che superano i 10 euro”, ha evidenziato Domenico Filosa, presidente di Unipan Campania Confcommercio, chiedendo un intervento tempestivo delle istituzioni.

Si teme che il prezzo del pane possa crescere fino a un euro in più per chilogrammo. L’analisi sul mercato cerealicolo realizzata da BMTI sui dati delle Camere di Commercio e delle Borse Merci nazionali ha confermato che già i prezzi attuali sono molto alti. Il costo del grano duro nazionale è vicino ai 500 euro a tonnellata (+60% rispetto al 2020), mentre il prezzo all’ingrosso della semola ad agosto è aumentato di quasi il 30% (+60% rispetto al 2020). L’aumento del costo del grano tenero ha registrato un rallentamento all’inizio di settembre, ma i prezzi rimangono elevati, quasi sui 250 euro a tonnellata (+35% rispetto al 2020).

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