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Scomparsa Kata, parla il nonno dal Perù: "Vorrei venire a Firenze per aiutare"

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Il nonno di Kata si è rivolto alla televisione peruviana 24 Horas, spiegando che vorrebbe aiutare nelle ricerche.

David Álvarez Escalante, nonno materno della piccola Kata, ha parlato alle telecamere del telegiornale peruviano, spiegando di essere preoccupato e di voler raggiungere l’Italia.

Piccola Kata, scomparsa a Firenze: parla il nonno dal Perù

David Álvarez Escalante, nonno materno della piccola Kata, bambina scomparsa da Firenze, non riesce a darsi pace. “Sono preoccupato e disperato, vorrei solo poter prendere un aereo e raggiungere l’Italia per aiutare mia figlia e starle accanto” ha dichiarato. “Io, come padre e nonno, devo aiutare a cercarla” ha aggiunto, parlando al telegiornale peruviano 24 Horas. L’appello è arrivato anche alla Cancelleria di Lima, il nostro ministero degli Esteri, dove l’uomo si è recato in cerca di aiuto. La stampa peruviana mantiene alta l’attenzione sulla vicenda. Giornali e canali televisivi accolgono ogni appello dei conoscenti della famiglia, che hanno lanciato un messaggio anche alla presidente del Perù, Dina Boluarte, per dialogare con le istituzioni italiane e aiutare nelle ricerche. Anche lo zio di Kata, Abel, ha parlato alla tv peruviana qualche settimana fa. Ha dato la sua versione dei fatti e ha puntato l’attenzione su alcuni movimenti anomali avvenuti nell’ex hotel Astor nei giorni precedenti e successivi alla scomparsa della piccola.

Scomparsa di Kata: gli aggiornamenti

Nel corso delle perquisizioni non sono emerse tracce di Kata, neanche nei garage di un condominio accanto all’hotel Astor. Nessun risultato neanche dalle ispezioni nell’azienda edile adiacente al cortile e nel furgone dei titolari, che non sono indagati. I genitori di Kata sono stati sentiti dagli inquirenti e, secondo l’ex comandante del Ris e consulente della famiglia, Luciano Garofano, “le indicazioni date sono state importanti e verranno ancora ascoltati“. Nessuna ipotesi è esclusa. La procura sta esaminando i filmati e rimane al centro dell’attenzione la pista del “sequestro di persona a scopo minatorio o ritorsivo per controllare il racket degli affitti della struttura”.