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Dl Genova approvato alla Camera, arriva in Senato

Decreto Genova approvato alla Camera

Il decreto legge Genova è stato approvato alla Camera con 284 voti. Ostruzionismo del Pd sul condono edilizio per Ischia e sugli idrocarburi.

La Camera dei Deputati ha approvato il decreto legge Genova. Ora il testo è pronto per passare al Senato per la seconda lettura. I voti a favore sono stati 284, provenienti dalle fila della Lega, del M5S e di Fratelli d’Italia. Il decreto è stato invece bocciato dal Pd e Leu, per un totale di 67 voti contrari. Astenuti i 41 deputati di Forza Italia. I parlamentari hanno bocciato tutti gli emendamenti presentati all’articolo 25 del dl, ovvero quelli che riguardano il condono per i comuni colpiti dal terremoto di Ischia nel 2017.

Pd “No condono Di Maio”

Ferma è stata l’opposizione del Pd a quello che è stato ribattezzato il “condono Di Maio“. Alcuni deputati dell’opposizione hanno fatto notare in aula come “il più grande condono degli ultimi 20 anni” sia stato presentato proprio nel collegio elettorale del vicepremier grillino. “In queste ore, il governo usa la tragedia del ponte Morandi per mettere nel decreto Genova un condono edilizio per 30mila case a Ischia! L’Italia è flagellata dal maltempo e questi votano un condono nascondendolo dietro il dramma di Genova: squallore puro”, ha twittato Matteo Renzi.

Tweet Renzi

Il presidente del Pd Matteo Orfini, in risposta a un tweet di Danilo Toninelli, ha dichiarato: “Avete messo nel decreto su Genova il condono edilizio per Ischia, collegio del tuo capo Di Maio. E non hai nemmeno il coraggio di venire in Parlamento a discuterne. Perché persino tu ti vergogni di quello che state facendo”.

Tweet Orfini

Il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato, ha commentato rivolto ai parlamentari di Lega e M5S: “Togliete il condono scandaloso su Ischia e noi votiamo il provvedimento subito. Non è la soluzione di tutti i problemi, ma è quello che serve ora: cancellate lo scandalo e la vergogna del condono edilizio su Ischia il collegio elettorale di Di Miao, noi non siamo contro il decreto Genova”.

Ostruzionismo sui fanghi con idrocarburi

Il Pd ha proposto anche la bocciatura dell’articolo che consente di spandere fanghi con idrocarburi sui terreni agricoli. Un procedimento che, a detta di diversi esperti, può risultare pericoloso per la salute, data la presenza di sostanze cancerogene in diversi tipi di idrocarburi.

La decisione del governo “lascia francamente perplessi”, ha commentato il presidente del Collegio nazionale agrotecnici, Roberto Orlandi. “Le perplessità non derivano solo dall’estraneità di questa materia con la tragedia del ponte Morandi, ma anche dal fatto che la decretazione d’urgenza soggiace a precisi requisiti costituzionali che, per evitare abusi, la consentono solo per ‘situazioni di necessità ed urgenzà che non sia possibile affrontare con un intervento parlamentare ordinario. Nel caso dei fanghi ci si chiede infatti quale sia l’urgenza ‘indifferibilè di aumentare la concentrazione degli inquinanti’. Questa disposizione lede poi l’immagine della salubrità che da sempre accompagna l’immagine dei prodotti agroalimentari italiani, assolutamente meritata visto che i nostri prodotti sono quelli che subiscono più controlli al mondo. Una questione del genere non può certo essere affrontata e decisa in un modo così estemporaneo. Serve un dibattito serio”.

Rissa sfiorata in Parlamento

Il Pd, attraverso il primo firmatario Luciano Nobili, avrebbe voluto mettere all’ordine del giorno la richiesta che il governo “assicuri la realizzazione della ‘Gronda’ di Genova quale opera infrastrutturale strategica confermandone il progetto e il relativo cronoprogramma”. La richiesta è stata approvata da Pd, Leu, Fdi e Fi, ma respinta da Lega e M5S. Il sottosegretario Vito Crimi ha proposto di cambiare la dicitura “assicurare la realizzazione” con “valutare l’opportunità della realizzazione”. Ma la risposta di Nobili è stata negativa.

Rissa sfiorata tra i parlamentari del Pd e di Fdi. Per dividerli, sono intervenuti sia i commessi della Camera sia il deputato Guido Crosetto, in virtù della sua imponente statura.