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Formigoni, la Conte dei Conti chiede 60 milioni all'ex governatore

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Secondo il sostituto procuratore Antonino Grasso, l'ex governatore avrebbe beneficiato di 60 milioni presi dai finanziamenti regionali alla sanità.

La Corte dei Conti ha formalmente chiesto all’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni il pagamento di 60 milioni di euro di danno erariale. La richiesta, formulata durante il processo in corso per il cosiddetto caso Maugeri, sarà depositata nelle prossime settimane. Già nel giugno scorso, la Procura regionale della Corte dei Conti aveva sequestrato a Formigoni circa 5 milioni di euro tra pensione e vitalizi.

Le accuse all’ex governatore

Secondo i sostituti procuratori Antonino Grasso e Alessandro Napoli, l’ex inquilino del Pirellone (in carcere dal 22 febbraio scorso) avrebbe infatti beneficiato assieme agli altri imputati di circa 60 milioni di euro. Denaro ottenuto attraverso i fondi erogati dalla Regione Lombardia per le cosiddette funzioni non tariffabili. Ovvero per quelle attività sanitarie alle quali non vengono applicate tariffe e per le quali la regione decide di destinare dei finanziamenti al fine garantire il servizio ai cittadini.

Un impianto accusatorio che, come sottolineato dal pm Antonino Grasso, riguarda in particolare: “La concessione di finanziamenti pubblici a titolo di ‘funzioni non tariffabili’. Che in parte sono stati utilizzati per remunerare le prestazioni rese dalla struttura sanitaria, e in buona parte, per circa 60 milioni, sono stati retrocessi alle persone fisiche, che fanno parte di un sodalizio”.

La struttura sanitaria in questione è la Fondazione Maugeri di Pavia, i cui ex direttore finanziario Costantino Passerino ed ex patron Umberto Maugeri sono anch’essi imputati nel processo.

Il commento del legale di Formigoni

Per l’avvocato difensore Riccardo Marletta il coinvolgimento di Formigoni nel Caso Maugeri si baserebbe invece su mere supposizioni mai provate. “In tutta la documentazione istruttoria, non c’è un solo passaggio in cui si dica che il presidente Formigoni ha fatto pressioni per favorire la Maugeri”.

In merito alle delibere di giunta con le quali è stata finanziata la Maugeri, Marletta ritiene che:. “Sono il frutto di valutazioni collegiali che hanno comportato il coinvolgimento di uffici. Non è quindi pensabile che possa essere riconosciuta la responsabilità soltanto del presidente Formigoni. Fermo restando che un suo coinvolgimento non è mai stato provato nella maniera più assoluta”.