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Nunzia Catalfo, chi è il nuovo ministro del Lavoro

Nunzia Catalfo ministro del Lavoro

Al posto di Luigi Di Maio non un esponente del PD. Il nuovo ministro del Lavoro è Nunzia Catalfo, prima firmataria del reddito di cittadinanza.

Giuseppe Conte sale al Quirinale, scioglie la riserva a diventare (nuovamente) premier e presenta a Sergio Mattarella la lista dei nuovi ministri. Nonostante le insistenze del PD, alla fine al Ministero del Lavoro rimane un pentastellato. A Luigi Di Maio succede infatti Nunzia Catalfo, senatrice 5 Stelle che ha contribuito a scrivere il reddito di cittadinanza.

Nunzia Catalfo ministro del Lavoro

Dopo le elezioni del 2018, Nunzia Catalfo viene nominata presidente della Commissione permanente Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale del Senato. E’ dal 2013, quando siede per la prima volta a Palazzo Madama, che la pentastellata di origini catanesi si occupa infatti delle politiche inerenti il welfare contribuendo a redigere il testo sul reddito di cittadinanza.

Quando Matteo Salvini ha aperto la crisi di governo a metà agosto 2019, Catalfo ha immediatamente attaccato il leader della Lega che era già in campagna elettorale poiché alcune sue dichiarazioni lasciavano intendere che con un governo di centrodestra la misura sarebbe stata cancellata.

Il reddito di cittadinanza

Prima di diventare attivista del MoVimento 5 Stelle (2008), Nunzia Catalfo si è occupata per 30 anni di “formazione, dispersione scolastica e aiuto all’inserimento in collaborazione con i centri per l’impiego e i servizi per l’impiego in generale” come si legge nella sua biografia sul blog delle Stelle.

E’ sua infatti la firma sul primo testo presentato in Parlamento sul reddito di cittadinanza. “Il Rdc non toglie lavoro né alimenta il ‘nero’ come ha detto Salvini” ha ribadito la senatrice, difendendo il suo provvedimento. “Il Ministro dell’Interno ha inanellato una serie di falsità e luoghi comuni al solo scopo di denigrare la misura voluta dal M5S e che ad oggi – sottolineava – ha già raggiunto oltre 2.400.000 cittadini in condizioni di povertà”.