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Marco Degli Angeli citofona a sede della Lega: "Dove sono 49 milioni?"

Marco Degli Angeli sede Lega

"Dove sono i 49 milioni?": è questa la prima domanda che ha fatto il grillino Marco Degli Angeli dopo aver citofonato alla sede della Lega

Non si è fatta attendere la polemica al video in cui Matteo Salvini citofona a casa di un tunisino domandandogli se fosse uno spacciatore. Nel quartiere Pilastro, zona difficile della periferia Est di Bologna, il leader della Lega ha citofonato ad alcuni condomini di un edificio. Al seguito diversi giornalisti e forze dell’ordine. Sulla base di alcune indicazioni fornite da residenti e militanti del partito, era convinto di trovare spacciatori. Per averne la certezza lo ha domandato. “Buonasera, lei spaccia?”, ha chiesto provocatoriamente a un tunisino. Poi ha spiegato: “A che titolo l’ho fatto? In qualità di cittadino”. La sinistra non lo accetta e controbatte: “Salvini sta suonando ai campanelli di Bologna alla ricerca di spacciatori. Salvini. Lo stesso che quando era ministro invece di occuparsi di combattere il traffico di droga andava in giro a fare comizi e scriveva leggi contro le ong. Cialtrone. Solo un cialtrone”. Così ha commentato il parlamentare dem Matteo Orfini. A schernire e provocare il leader del Carroccio ci ha pensato anche Marco degli Angeli, esponente del Movimento 5 Stelle, il quale ha citofonato alla sede della Lega, curioso di sapere dove fossero quei famosi 49 milioni.

Marco Degli Angeli citofona alla sede della Lega

Il consigliere regionale in Lombardia del M5S si è presentato a Via Bellerio 41 a Milano, sede della Lega. Sul suo gesto ha detto: “Ovviamente si è trattato di una provocazione”, in riferimento alle parole di Salvini a Bologna. Quindi ha spiegato: “Non si risolvono i problemi degli italiani suonando ai citofoni. Mi aspettavo però che mi aprissero: avrei sollecitato il partito a fare massima chiarezza su questa vicenda che ha danneggiato tutti i cittadini”.

Marco Degli Angeli sede Lega

Non mancano le critiche al leader leghista: “È chiaro che Salvini non può permettersi di dare lezioni di morale e giustizia a nessuno e non può trasformare le piazze in tribunali. Non mi risulta che da ministro dell’Interno Salvini sia stato così proattivo nel suonare il campanello a tangentisti, camorristi o a partiti che hanno incassato illecitamente rimborsi elettorali”.