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Coronavirus, Sirchia: "Sanità italiana distrutta dagli economisti"

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L'ex ministro della Salute Girolamo Sirchia fa il punto sul coronavirus e sulla sanità italiana "distrutta dagli economisti".

Girolamo Sirchia è stato ministro della Salute nel secondo governo presieduto da Silvio Berlusconi. Ora, però, ha 86 anni e presiede l’Associazione (da lui fondata 46 anni fa) di donatori Amici dell’Ospedale Policlinico. Nonostante la fascia d’era considerata più a rischio contrazione del Covid-19, Sirchia non perde la speranza. “Ormai non vado in sala operatoria e in queste stanze non ci sono malati – ha detto a Libero -. Se sono qui non è per coraggio ma perché la mia presenza serve, si metta nei panni di uno che ha bisogno, ad esempio, di un talassemico che senza trasfusione non vive”.

Intervistato sull’emergenza coronavirus, Sirchia ha rimarcato come la sanità italiana risulti “distrutta dagli economisti”.

Coronavirus, Sirchia: “Sanità italiana distrutta”

Utilizzando toni severi, l’ex ministro Sirchia ha spiegato il motivo della sua affermazione: “La sanità italiana è distrutta dagli economisti”. “Quasi tutti i governi italiani degli ultimi anni – sostiene l’ex ministro della salute – hanno avallato le disastrose strategie economiche globaliste della Ue per incapacità e debolezza. Erano e sono esecutivi con scarso consenso popolare, minacciati da continui rating negativi e dallo spread. È ora di finirla – ha poi tuonato -, dobbiamo mandare al governo uomini capaci e non manichini disponibili a firmare ogni compromesso”.

A questo punto, molti potrebbero chiedersi come mai, parlando di sanità pubblica, si fa riferimento alla politica, Ebbene, “le due cose sono collegate”, ha precisato Sirchia. Infatti, “la cattiva politica ha ammazzato la sanità pubblica italiana e sta ammazzando tutta l’economia del Paese”. A causa dell’epidemia, le strutture sono al collasso: “Per l’emergenza coronavirus (la sanità pubblica ndr.) sta facendo l’impossibile ed è un bene che anche quella privata si sia disposizione”.

Sirchia: “La comunicazione è pessima”

Un altro nodo importante è la questione comunicazione: “Quando arrivò la Sars – ha ricordato Sirchia -, io ero il ministro e facevo una conferenza stampa al giorno“. Inoltre, “Se lo Stato non parla con una voce unica e coerente, il Paese va nel panico, ovvio. Gli italiani hanno capito che all’inizio la vicenda è stata affrontata dal punto di vista politico e non sanitario e molti hanno perso fiducia”.