Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto per contrastare la diffusione del coronavirus sancendo la chiusura di parte delle attività produttive: in allegato al testo l’elenco di quelle che potranno rimanere aperte. Il provvedimento entrerà in vigore a partire dal 23 marzo 2020 dopo che era stato annunciato nella serata di sabato 21 dallo stesso Premier.
Coronavirus: il testo del decreto
Con questa nuova disposizione il governo intende chiudere tutte le attività produttive ritenute non essenziali. Non sono interessate dal decreto la filiera del settore farmaceutico e agroalimentare, le attività di estrazione di petrolio e gas, la fabbricazione di articoli tessili, tecnici e industriali, il commercio all’ingrosso dei prodotti del tabacco. E ancora i trasporti, i servizi postali e i corrieri, le attività alberghiere, i servizi di comunicazione e informazione, le attività legali e contabili, gli studi di architettura e ingegneria, i servizi di vigilanza, i call center. Infine non si fermano nemmeno le attività di riparazione e manutenzione di computer, le attività di riparazione di elettrodomestici e articoli per la casa, il personale domestico.
Oltre a ciò il decreto contiene anche il testo dell’ordinanza emanata poco prima da Speranza e Lamorgese che vietava lo spostamento tra comuni se non per ragioni di salute o lavoro. Nell’articolo 2 si specifica che quanto varato resterà in vigore fino al 3 aprile 2020. Si spiega inoltre che le disposizioni del Ministero della Salute con scadenza il 25 marzo subiranno una proroga al 3 aprile 2020.