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Decreto rilancio: 3 miliardi ad Alitalia ma solo 1,4 alla scuola

Decreto Rilancio

Con il decreto rilancio Alitalia subirà una nazionalizzazione da 3 miliardi, alla scuola poco più di un miliardo: l'analisi sui finanziamenti.

È successo di nuovo. Un’altra, l’ennesima conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, sempre nella modalità prediletta dalla sua comunicazione. Questa volta è stato il turno del decreto rilancio che sebbene ci abbia donato un pizzico di umanità grazie alle parole e alla passione della ministra Teresa Bellanova, legate alle novità sulla messa a norma dei lavoratori agricoli sotto sfruttamento del caporalato, non ci ha privato di quel piccolo sentimento di indignazione collegato ai dettagli sui finanziamenti.

Decreto rilancio: dalla scuola ad Alitalia

Indubbiamente quei 55 miliardi di euro che andranno a rimpolpare la nostra economia saranno d’aiuto. Una scossa all’intero sistema, una cifra importante certo ma che rappresenta comunque un debito e non un regalo. Avremmo preferito che fosse arrivata prima, quando l’emergenza sanitaria ci comunicava le prime avvisaglie di un tracollo finanziario. Gli stessi prestiti bancari sembrava dovessero arrivare subito, ma la rapidità e la precisione sono virtù che non sono mai appartenute al nostro tempo. La prova risiede nella situazione legata ai bonus per gli autonomi, le misure Inps, il ritardo sulla cassa integrazione e le difficoltà imprenditoriali: tutti problemi con soluzioni che si sono sviluppate a singhiozzo.

Ma l’elemento che davvero riesce a sbalordire più di tutti è quello che mette a confronto diretto la natura economica dei finanziamenti destinati all’istruzione e quelli invece diretti ad Alitalia. Quest’ultima ha perso dal 2008 a oggi una cifra che ammonta circa a 12-13 miliardi di euro. La compagnia aerea italiana non si è mai sollevata dal plurifallimento dell’ultimo lustro, tant’è che nel primo governo inaugurato dalla terza repubblica, l’allora ministro del Mise Luigi Di Maio cercò di concludere una trattativa per la salvaguardia di Alitalia ricevendo però il ben servito dalle altre compagnie che pur di non entrare in un affare fallimentare preferirono dare il ben servito a quell’esecutivo.

Solo nel 2019 Alitalia vanta una perdita di 500 milioni di euro. Adesso la compagnia di bandiera riceverà circa 3 miliardi, così come stabilito dal decreto rilancio. E l’istruzione? Al di là dei tagli e dei mancati stanziamenti che si sono susseguiti negli ultimi 15 anni di governo, questa emergenza ci avrebbe dovuto far capire gli sbagli che non possiamo più permetterci di compiere in questo comparto. La scuola infatti, nonostante tutte le difficoltà che sta attraversando, riceverà solo poco più di un miliardo di euro di finanziamento (all’università dovrebbe toccarne un altro ndr.): un cifra che non basta a tranquillizzare l’intero ambiente. Non dimentichiamoci poi delle parole della ministra Azzolina sull’organizzazione dei rientri a settembre: non sappiamo ancora con precisione cosa ci riserverà il prossimo anno scolastico in termini di sicurezza, spazi e infrastrutture. Perché ci ostiniamo a salvare il nostro passato fallimentare anzichè finanziare il nostro futuro?