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Regione Lazio contro la Raggi per l'apertura di Maximo

Regione Lazio Raggi Maximo

"Maximo non doveva essere autorizzato ad aprire", cosi la Regione Lazio contro la sindaca Raggi.

Molte le polemiche scoppiate in rete e non solo legate all’apertura di ieri, venerdì 27 novembre, del nuovo centro commerciale Maximo a Roma dove tantissime persone si sono recate creando degli inevitabili assembramenti. Non certo l’ideale vista l’emergenza sanitaria in Italia e, alle critiche sui social, hanno fatto seguito quelle a livello istituzionale. La Regione Lazio nello specifico si è schierata contro la sindaca di Roma Virginia Raggi che non avrebbe dovuto autorizzare l’apertura in questo periodo.

Regione Lazio contro la Raggi per Maximo

Duro l’attacco alla sindaca da parte dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato: “Ognuno ha dei compiti specifici. In questo caso la responsabilità è del sindaco di Roma. L’inaugurazione non andava fatta in quel modo, non andava autorizzata per quel giorno, cioè un giorno topico per gli esercizi commerciali”. Ieri era infatti il black friday giorno che per via dei forti sconti attira sempre molte persone nei negozi. “Creare questi assembramenti – ha aggiunto D’Amato in conferenza stampa – è mettere benzina nel motore del virus e quindi, visto che noi vogliamo togliere benzina e non metterla, questo è un errore molto grave”.

Sulla stessa linea anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha ricordato l’importanza di evitare luoghi affollati e comportamenti non orientati dal buon senso. “Oradice il segretario del Pdnon dobbiamo fermarci e bisogna evitare assembramenti e luoghi affollati. La curva cala, ma il numero delle vittime è ancora alto, e così anche l’occupazione delle terapie intensive. Questo calo, ricordo, è il frutto delle misure che sono state decise”.

La questione in tribunale

Va inoltre ricordato che l’apertura del nuovo centro commerciale Maximo a Roma è finita anche in Tribunale, con l’amministrazione locale che aveva inizialmente negato l’autorizzazione ad aprire non tanto per l’emergenza epidemiologica, ma perchè al momento non sarebbero state ancora realizzate le opere pubbliche collegate al centro commerciale. Il tribunale amministrativo regionale ha però stabilito che il Maximo aveva diritto ad essere inaugurato, ma che allo stesso tempo avrebbe dovuto portare avanti i lavori altri previsti dal piano.