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Di Battista ufficialmente fuori dal M5s: si è disiscritto da Rousseau

Di Battista Facebook

Alessandro Di Battista, ex portavoce del M5s, dà ufficialmente l'addio ai grillini. Il suo nome non appare più tra gli iscritti a Rousseau.

Che la frattura fosse ormai insanabile si era ampiamente capito all’indomani del sì dei grillini al nuovo esecutivo Draghi. Un sì a cui lui, Alessandro Di Battista, aveva immediatamente reagito annunciando la sua uscita di scena dal non più suo (ideologicamente e politicamente) Movimento. Lui contro tutti, o meglio, contro gli amici di un tempo, Beppe Grillo e Luigi Di Maio, loro sì fautori del cosiddetto governo dei migliori.

Frattura insanabile tra Di Battista e M5s

Tra poche ore giurerà al Quirinale il governo Draghi. Ne faranno parte, tra gli altri, anche i deputati Brunetta, Carfagna e Gelmini. I tre erano ministri nell’ultimo governo Berlusconi, un governo che ricordiamo soprattutto per le leggi ad-personam, ovvero il tentativo (in parte riuscito) di “deviare” le Istituzioni per metterle al servizio di un leader politico“. Questa l’analisi, lasciata ai post e ai posteri, del Dibba nazionale che, attraverso i suoi canali social, non ha mai fatto mancare il suo vigoroso e critico punto di vista, culminato nella domanda finale “Ne valeva la pena?”, quesito evidentemente indirizzato ai suoi ex colleghi del Movimento 5 Stelle.

Dopo l’annuncio di non sentirsi più in armonia con i vertici (e la base) del M5S e la conseguente volontà di lasciare quella che è stata anche un po’ la sua creatura, la storia di un amore finito male ha vissuto oggi forse il suo atto finale.

Come riportato dalle maggiori agenzie di stampa, il nome di Alessandro Di Battista da oggi non figura più tra gli iscritti alla Piattaforma Rousseau, ritrovo virtuale e decisionale di tutti i grillini.

Spazzate vie, dunque, tutte le flebili speranze di ricucire un rapporto ormai logoro già da un po’. Il romanzo però non si chiude qui.

Il nuovo punto di domanda, infatti, è già servito sul più tradizionale dei piatti d’argento: quale sarà la prossima mossa – politica – di Alessandro Di Battista?