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Decreto Milleproroghe, la Camera approva: le principali novità

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Con 322 voti a favore la Camera ha dato il via libera al Decreto Milleproroghe: si attende ora il passaggio in Senato.

La Camera ha approvato il Decreto Milleproroghe con 322 voti favorevoli, 2 voti contrari e 31 astenuti. Le principali novità riguardano la cassa integrazione Covid, le cartelle esattoriali, il bonus vacanze e la digital tax. Ora il provvedimento dovrà passare al Senato per la seconda lettura e dovrà essere approvato definitivamente dal Parlamento entro il primo marzo.

La Camera approva il Decreto Milleproroghe

Il provvedimento prevede la proroga al 31 marzo 2021 dei termini di decadenza per l’invio delle domande di accesso alla cassa integrazione Covid. Arriva inoltre la proroga al 28 febbraio 2021 di alcuni termini per adempimenti di natura tributaria, vale a dire la notifica di cartelle esattoriali, i termini di versamento derivanti da cartelle di pagamento e la sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi effettuati dall’agente della riscossione su stipendi e pensioni.

Altra proroga giunte per il bonus vacanze, di cui si potrà usufruire fino al 31 dicembre 2021, e per la digital tax, con un invio del termine per il versamento dal 16 febbraio al 16 marzo 2021 e quello di presentazione della relativa dichiarazione dal 31 marzo al 30 aprile 2021.

Il Decreto Milleproroghe interviene anche sulle aree colpite da eventi sismici a partire dal 24 agosto 2016 rinviando al 31 dicembre 2021 il termine entro il quale è possibile utilizzare le procedure derogatorie previste per il deposito temporaneo delle macerie (provocate dai terremoti) e dei rifiuti (derivanti dagli interventi di ricostruzione). Stessa possibilità anche per il trattamento e il deposito dei materiali da scavo.

Vi sono inoltre disposizioni anche sulle procedure di stabilizzazione del personale a tempo determinato delle pubblica amministrazione, con una rinvio al 31 dicembre 2021 del termine entro cui è necessario maturare il requisito minimo dei tre anni di contratto (anche non continuativi, negli ultimi otto anni) presso l’amministrazione che procede all’assunzione diretta o che bandisce procedure concorsuali riservate.