> > Ponte Morandi: “Sospeso a 20 metri dentro il mio furgone"

Ponte Morandi: “Sospeso a 20 metri dentro il mio furgone"

ponte Morandi

Gianluca è uno dei sopravvissuti al crollo del ponte Morandi. La sua testimonianza è davvero toccante.

In bilico tra la vita e la morte. Una giovane vita fatta di sacrifici, una famiglia che sta per arrivare. E tutto, d’improvviso, diventa così drammaticamente sfumato, quasi perso per sempre. E’ la vicenda di Gianluca, che in quel fatale 14 agosto viaggiava con il suo furgone sul ponte Morandi, quando d’un tratto l’asfalto si è fatto polvere e macerie. Sotto di sé il nulla. Ai microfoni di Barbara D’Urso, tornata in pista all’indomani delle rilassanti ferie estive, il ventinovenne ha riportato la sua toccante testimonianza.

La testimonianza di Gianluca

Ancora ricoverato in ospedale da quel terribile 14 agosto, Gianluca ha raccontato alle telecamere di Pomeriggio Cinque la sua incredibile storia. Al su fianco, la compagna Giulia, che tra pochi giorni darà alla luce il loro primo figlio, Pietro. Il ragazzo è uno dei superstiti del crollo del ponte Morandi a Genova. Per il momento, si vede ancora costretto a letto col bacino rotto. “Non ricordo tutto bene, mi sono sentito andare giù e ho avuto la fortuna che il mio furgone si è incastrato su un pilone”, ha raccontato a Barbara D’Urso, smentendo di essere rimasto appeso a un cavo come alcune indiscrezioni andavano vociferando.

“Ero all’interno del furgone che era con il “muso” in giù. Sono riuscito a togliermi la cintura e a sdraiarmi sul fondo, se no cadevo”, ha spiegato. Gianluca ha dolcemente confidato che la forza di resistere gliel’hanno data la sua fidanzata e il suo futuro figlio. “Mi sono detto che se ero vivo dovevo reggere, aspettare i soccorsi, dovevo resistere”, sono le sue toccanti parole.

E’ questa la forza di Gianluca Ardini, quella che gli ha permesso di resistere rimanendo miracolosamente agganciato nel suo veicolo, sospeso nel vuoto sotto il viadotto crollato. “Quando riuscirò a rimettermi in sesto voglio propri incontrare il pompiere che mi ha tratto in salvo, prelevandomi dal mio furgone. E’ lui che mi ha salvato la vita”, la promessa del ventinovenne. “Se lui non mi avesse trovato, non so quanto ancora sarei riuscito a resistere”, ha aggiunto. Quel ponte Gianluca lo conosceva bene: da tempo lo percorreva quotidianamente per fare consegne. La sua famiglia e la fidanzata Giulia sono sempre al suo fianco nella camera d’ospedale. Lui che ce l’ha fatta non si rassegna: “Qualcuno deve pagare”.