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Prima di morire Liliana Resinovich non ha assunto alcuna sostanza

Liliana Resinovich

Caffè, cioccolata, tachipirina, uvette e vitamine, ma nulla che conduca al decesso: prima di morire Liliana Resinovich non ha assunto alcuna sostanza

Prima di morire Liliana Resinovich non ha assunto alcuna sostanza, questo almeno sosterrebbe l’esito dell’esame tossicologico depositato in Procura sul corpo della 63enne scomparsa a Trieste prima di Natale e trovata morta a gennaio in un boschetto del parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. E si tratta di un esito che complica ancora il giallo di quello che è stato censito come un suicidio ma che ha elementi cognitivi che porterebbero a considerare un omicidio.

Liliana Resinovich non ha assunto alcuna sostanza

Il dato è che Liliana “non ha assunto sostanze xenobiotiche, droghe e farmaci, che possano aver cagionato il decesso”. E sulla scorta di quella consulenza il Procuratore Capo Antonio De Nicolo ha spiegato in una nota che “il quadro investigativo non è mutato”. Le indagini dunque vanno avanti, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Trieste e alle competenti articolazioni scientifiche della Polizia. Sui resti di Liliana sono stati effettuati test “sia di tipo immunochimico su sangue e urine, sia di tipo cromatografico in spettrometria di massa tandem per tutte le altre matrici biologiche. Le analisi tossicologiche immunochimiche di screening hanno dato esito negativo“.

Il responso dello spettrometro di massa

Cosa significa? Che uno spettrometro di massa ed un gascromatografo, due fra gli strumenti più precisi del pianeta, non hanno trovato sostanze che ricondurrebbero alla morte di Liliana. Sono state trovate tracce di “caffeina e teobromina (alcaloide del cacao), uvette, sostanze appartenenti al complesso della vitamina 86, un’aspirina e una tachipirina”. E il famoso dna repertato sul cordino che stringeva i due sacchetti nei quali era infilata la testa di Liliana? Si tratta di dna misto: sullo stesso punto, oltre quello della 63enne ce n’è un altro molto debole e di un Sosco, un “soggetto sconosciuto”.