> > Renzi all’incontro con Draghi: “Quanto sono contento di vederti qui al po...

Renzi all’incontro con Draghi: “Quanto sono contento di vederti qui al posto di Conte!”

L'incontro della delegazione di IV con Mario Draghi

Renzi all’incontro con Draghi: “Quanto sono contento di vederti qui al posto di Conte”. Il leader di Italia Viva punta alla giugulare l'ex premier

Matteo Renzi all’incontro con Mario Draghi. “Quanto sono contento di vederti qui al posto di Conte!”. È solo un retroscena svelato da Libero, ma dà la cifra esatta della temperatura fra il leader di Italia Viva e l’ex premier di nuovo approdato a cimenti accademici. E non solo di quella. Mattero Renzi vede come la pellagra l’alleanza Pd-M5S perché in quella ci vede condensato lo starter pack delle sue intolleranze politiche, e non ne ha fatto mistero con il premier durante l’incontro di qualche giorni fa della delegazione di Italia Viva con il nuovo inquilino di Palazzo Chigi.

“Contento di vederti al posto di Conte”. L’analisi

Ci sono fior di dichiarazioni di Renzi che asseverano il dato. Riferendosi al famoso video di Beppe Grillo sulla vicenda del figlio: “L’ho detto ancor prima di questa vicenda che i grillini sono finiti e che Conte li avrebbe lasciati”. Ma il vero nodo della faccenda è che Renzi è scettico verso la disponibilità di Conte a diventare il vero leader dei pentastellati. Secondo Augusto Minzolin la prova provata sarebbe proprio quella battuta fatta a Mario Draghi Palazzo Chigi: “Quanto sono contento vederti qui mentre Conte è tornato a tenere lezione a Firenze”.

Risvolti politici dell caso Girllo jr

E la liaison sarebbe ancora una volta la vicenda del figlio di Grillo, che per Renzi è stata debitamente “coperta” giusto il tempo di cementare l’alleanza fra Pd e M5S. “Sono tanti i grillini convinti che quella vicenda è stata tenuta coperta per far nascere il governo con il Pd e tenerlo in piedi”. Renzi lo dice senza peli sulla lingua. E Renzi non sarebbe il solo a credere nella teoria dello scandalo a orologeria; ne è convinto anche Matteo Salvini. Il nodo è che un partito a trazione “rosa” come il Pd e soprattutto il nuovo Pd di Enrico Letta non avrebbe potuto neanche pensare di tenere la colla con il M5S se la vicenda del figlio di Grillo fosse rimasta mainstream nei giorni concitati della nascita del governo Draghi.

L’imbarazzo superato del Pd

Proprio in quei giorni Letta si stava facendo venire le convulsioni per mettere due donne a capo dei gruppi di Camera e Senato e un Grillo sciovinista al limite del neanderthaliano avrebbe rotto uova, paniere e speranze alla stessa impalcatura di un governo che Renzi ha voluto, ma di cui non tollera la chimica di base. Esattamente quelle uova che Renzi, sul suo fronte, vuole rompere in casa di Giuseppe Conte e delle sue velleità di leader di un movimento “mondo” dalle mattane del suo leader storico.