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Rimase disabile dopo 12 anni risarcimento dall'Asl

Ospedale

Il rimborso prevede una somma di 1 milione di euro

Nell’Ospedale di Novi Ligure, 12 anni fa, un bambino era nato con il cordone ombelicale attorno al collo: questa complicazione gli causò una tetraparesi spastica distonica. Ora a distanza di tempo, i legali della famiglia del piccolo sono riusciti ad ottenere dall’Asl un risarcimento di un milione di euro.

Il caso

In tutti questi anni nessuno aveva mai aperto un’inchiesta penale sul parto del bambino. Quando la famiglia del neonato decise di rivolgersi a un’avvocato erano già scattati i termini per la prescrizione. Il piccolo nato presso il reparto di ginecologia e ostetricia era venuto alla luce con un arresto cardiocircolatorio in atto perché aveva il cordone ombelicale annodato intorno al collo. I medici grazie al pronto intervento riuscirono a rianimare il bambino ma i segni del trauma prenatale subito sembravano già gravi; nei giorni successivi al parto il neonato non reagiva bene ai vari stimoli: non prendeva il latte e faticava a tenere gli occhi aperti.

I medici dopo aver analizzato la situazione annunciarono la diagnosi: tetraparesi spastica distonica.

Come riportato dalla pagina online del quotidiano La Repubblica (Torino), gli avvocati, ingaggiati dai genitori del bambino, sono riusciti ad ottenere delle perizie che hanno dimostrato “l’inadeguatezza dei trattamenti medico-assistenziali”, durante il parto.

Secondo quanto emerso dalle indagini dei periti un parto cesario avrebbe potuto evitare al feto la prolungata assenza di ossigeno; il trauma del piccolo poteva quindi essere evitato. L’accordo per il risarcimento è stato concluso tra i legali della famiglia del bambino, Giuseppe Lanzavecchia, Antonio Rotondi , Fabiana Rovegno e l’Asl di Alessandria, di fronte al giudice della medesima città perché anche in questa occasione la vicenda non ha raggiunto il processo.

Casi di malasanità

A Rivoli una bambina è morta dopo essere stata dimessa dall’Ospedale. La piccola era stata portata dai genitori presso la clinica perché vomitava e non mangiava più; i medici avevano diagnosticato alla bambina una gastrite virale e avevano dato il via libera per le sue dimissioni. Nei giorni successivi le condizioni di salute della piccola non migliorarono così i genitori decisero di riportarla in Ospedale: a quel punto però le condizioni della piccola erano critiche.

I medici decisero per un’immediato trasferimento della bambina presso l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino ma la piccola era già in come ed è deceduta nella notte per un’emorragia cerebrale.

La cartella clinica e gli esami della bambina sono stati sequestrati e sottoposti a delle indagini dato che è il terzo caso di presunta malasanità registrato all’Ospedale di Rivoli: nel mese di Aprile un parto si è concluso con la morte del neonato mentre ad una ragazza è stato amputato un braccio dopo un intervento al tunnel carpale.