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Roma, corteo non autorizzato di studenti contro il Governo: alcuni ragazzi sono stati caricati dalla polizia

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Un corteo non autorizzato di studenti sta scuotendo Roma: i ragazzi vogliono raggiungere la Camera e Palazzo Chigi. Cosa sta succedendo?

Disordini nel cuore di Roma: un corteo non autorizzato di studenti è partito dal Pantheon per raggiungere le sedi del Governo. I ragazzi sono stati bloccati e caricati dalla polizia in tenuta antisommossa.

Roma, corteo non autorizzato di studenti va verso la Camera e Palazzo Chigi: ragazzi caricati dalla polizia

“Dalle scuole occupate alle strade. Non ci avete ascoltato, bruciamo tutto”. Questo il grido che anima il corteo di studenti che, a Roma, è partito dal Pantheon dirigendosi verso piazza di Montecitorio, nel tentativo di raggiungere la Camera dei deputati e Palazzo Chigi e di protestare contro le politiche del Governo Meloni.

Il corteo è composto da circa un centinaio di studenti provenienti dalle scuole occupate della Capitale che hanno sventolato striscioni e lanciato fumogeni, dando inizio a una serie di tensioni con la polizia.

Sulla base delle informazioni sinora diffuse, alcuni ragazzi presenti alla protesta sono stati caricati e bloccati dagli agenti di polizia in tenuta antisommossa. I poliziotti hanno formato un cordone, facendo partire una carica contro gli studenti non appena questi hanno tentato di oltrepassarlo. Al momento, pare che siano in corso trattative tra i giovani e gli agenti.

Le rivendicazioni dei ragazzi scesi in piazza contro il Governo Meloni

Molte le rivendicazioni del Coordinamento Autonomo Romano degli studenti che, nel pomeriggio di venerdì 22 dicembre, si sono riversati a Montecitorio per protestare contro il Governo. Tra le richieste principali dei ragazzi ci sono quelle relative alla realizzazione di un “scuola transfemminista” che preveda “l’educazione sessuale e all’affettività” per allievi e insegnanti, un presidio di operatori antiviolenza e carriera alias e uno sportello psicologico finalizzato “a tutelare la salute mentale di tutte le persone che attraversano la scuola”.

Gli studenti, inoltre, hanno intonato cori contro il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che è stato definito “criminale” e hanno chiesto l’introduzione di una sezione sperimentale che preveda “l’abolizione del voto numerico a favore di una valutazione costruttiva” e “spazi sicuri” gestiti dagli stessi alunni all’interno di ogni scuola.