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Ronaldo, accusa di violenza: la polizia riapre il caso

Ronaldo, la polizia riapre il caso per violenza

La polizia di Las Vegas ha riaperto il caso contro Cristiano Ronaldo, accusato di aver violentato una donna nel 2009. Lui si difende: "Fake news".

La polizia di Las Vegas ha deciso di riaprire il caso contro Cristiano Ronaldo, indagato per violenza sessuale. Le accuse provengono da Kathryn Mayorga, che ha denunciato il calciatore al tribunale della contea di Clark, in Nevada. All’epoca della presunta violenza, i magistrati non hanno potuto procedere con le indagini perché la donna non aveva rivelato l’identità dell’aggressore. Ora CR7 rischia 15 anni di carcere. Tra le accuse, oltre alla violenza sessuale, compaiono anche stress emotivo, percosse e diffamazione.

L’accusa di violenza

La violenza sarebbe avvenuta il 13 giugno 2009. Per CR7 era l’anno del trasferimento dal Manchester United al Real Madrid. All’epoca la Mayorga era un’aspirante modella e si trovava al night club Rain con un’amica. Lì ha incontrato Ronaldo, che l’avrebbe invitata nella sua suite al Palms Hotel. Al suo rifiuto di avere un rapporto orale, lui l’avrebbe violentata. Subito dopo l’accaduto, la donna ha denunciato lo stupro alla polizia, come testimoniano i verbali delle visite mediche a cui si è sottoposta. Gli agenti sono intervenuti dopo una sua telefonata, ma la donna non ha fornito loro alcun dettaglio sul luogo e sul protagonista dell’aggressione. Avrebbe poi ritirato le accuse su pressione di CR7. Il calciatore, per comprare il suo silenzio, le avrebbe offerto 374mila dollari.

Gli anni successivi, ha dichiarato Kathryn Mayorga, sono stati un periodo di grande dolore. La donna soffre della sindrome da disturbo post traumatico e ha chiesto a Ronaldo i danni per milioni di dollari. Ha raccontato di aver cambiato idea e di aver denunciato il fuoriclasse juventino perché ispirata dal coraggio delle donne del movimento MeToo.

Ronaldo “Fake news”

Fake news“, così il calciatore ha risposto alle accuse con un video. “È normale che le persone vogliano farsi pubblicità con il mio nome. Vogliono diventare famose. Io sono felice e tutto va bene”. Il suo legale Christian Schertz ha minacciato di querelare il giornale tedesco Der Spiegel che ha riportato la notizia della violenza rivelando il nome della Mayorga, precedentemente soprannominata “Susan K”. “È una clamorosa violazione dei diritti personali del mio cliente”.