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Russiagate, Bannon convocato dal procuratore Mueller

Russiagate

Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, è stato convocato dal procuratore Mueller che si occupa del caso Russiagate.

L’ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon, è stato convocato dal procuratore indipendente Mueller nell’ambito dell’indagine relativa al Russiagate. Il provvedimento è stato emesso in seguito alla diffusione di una citazione dell’ex stratega della Casa Bianca, che definisce come sovversivo l’incontro avvenuto alla Trump Tower tra il primogenito del Presidente degli Stati Uniti ed alcuni emissari russi. Un incontro avvenuto proprio nel corso della campagna elettorale di Trump.

Le ultime novità sul Russiagate

Un mandato di comparizione è stato inviato da parte del procuratore indipendente Mueller, che sta indagando sul caso Russiagate, nei confronti dell’ex consigliere di Donald Trump, Steve Bannon. Secondo quanto è stato riportato dal New York Times, che ha citato alcune fonti con conoscenza diretta dei fatti, tale convocazione dovrebbe risalire alla scorsa settimana. E’ la prima volta che Mueller usa un mandato per riuscire ad ottenere delle informazioni da un membro dell’inner circle del presidente. Secondo quanto è emerso fino a questo momento, l’incontro avverrà quest’oggi a porte chiuse presso la commissione intelligence della Camera.

Entrando maggiormente nello specifico, Bannon dovrà rispondere alle domande relative all’incontro avvenuto lo scorso 9 giugno 2016 tra il primogenito di Donald Trump e alcuni emissari russi, che avrebbero dovuto fornire del materiale importante relativo alla rivale democratica, Hillary Clinton. Si parla di questo episodio nel libro intitolato “Fire and Fury”, in cui viene riportata la testimonianza proprio di Bannon, che definisce quell’incontro come sovversivo e antipatriottico. Successivamente, lo stesso Bannon ha spiegato in un comunicato che non si riferiva al figlio di Trump, ma a Paul Manafort, che all’epoca era il capo della campagna elettorale. L’ex stratega della Casa Bianca ha poi negato qualsiasi collusione tra l’entourage di Trump con Mosca.

Secondo quanto è stato riferito sempre dal New York Times, l’obiettivo di questo mandato è quello di indurre Bannon a collaborare, consentendogli di evitare il grand jury in cambio di una deposizione in un contesto meno formale.

Chi è Steve Bannon

Steve Bannon ha lasciato la Casa Bianca nel corso della passata estate. ma è rimasto comunque un alleato di Trump fino alla pubblicazione del libro sopra citato, avvenuta la scorsa settimana, in cui vengono fortemente criticati i più stretti collaboratori del Presidente americano. A partire dal genero del Presidente e dal figlio, Donald jr. All’inizio di questa settimana, Bannon ha deciso di dimettersi da presidente del sito ultra-conservatore di Breitbart News.

Nella notte si è saputo inoltre che anche la commissione intelligence della Camera ha emesso un mandato di comparizione nei confronti dello stesso Steve Bannon, dopo che l’ex consigliere di Trump si era rifiutato di rispondere ai deputati in riguardo al periodo trascorso nell’amministrazione Trump. Compresi anche dei momenti chiave, come ad esempio il licenziamento del capo dell’Fbi James Comey e il suo coinvolgimento nell’incontro alla Trump Tower tra il primogenito del tycoon e alcuni emissari del Cremlino proprio durante la campagna elettorale.