Marianna Piacente L’altra faccia di Nusr-Et. Il mago turco della carne, proprietario di un impero che oggi conta 22 ristoranti ha aperte sette cause legali in due città diverse: nove tra i i suoi ex dipendenti lo descrivono come un «tiranno ossessionato dalla ricchezza e dall’eccesso». Salt Bae (è il suo soprannome) è accusato di furto salariale, violazioni del lavoro, misoginia e discriminazione.
Le accuse di discriminazione
Gli ex dipendenti hanno affermato di aver subìto discriminazioni perché non erano turchi e che i dipendenti turchi dei vari steakhouse sarebbero stati trattati in modo più favorevole. «Non sono stata rispettata» così ha riportato a Insider un’ex addetta alle prenotazioni di Nusr-Et a Miami. A lei si aggiunge la denuncia di Angelo Maher, uomo di origine latinoamericana, che ha affermato in tribunale di essere stato licenziato da Nusr-Et a New York dopo essersi lamentato per «discriminazione sul lavoro basata sulla nazionalità».
Presunta misoginia nei suoi ristoranti
All’accusa di discriminazione si somma quella, non da meno, di presunta misoginia. Diverse donne che lavoravano nei ristoranti di Salt Bae hanno dichiarato di essere state invitate a indossare abiti provocanti e di essere state molestate dai loro colleghi maschi. Tra di loro Elizabeth Cruz, ex barista di Nusr-Et a New York, che ha raccontato di aver ricevuto richiesta da parte direttore generale di indossare «gonna corta, tacchi alti e top trasparente» il suo primo giorno di lavoro. Ma non è la cosa più grave. Dopo essere venuto a conoscenza che Cruz era dominicana, il manager le avrebbe detto: «Mia moglie è dominicana, so come siete voi donne». Un collega le consigliò di lavorare come spogliarellista. Un altro l’ha pressata per ottenere un appuntamento con lei, fino a seguirla a casa una sera dopo il lavoro. Le cause sono ancora in corso, ma gli avvocati di Nurset hanno negato tutte le accuse fatte dagli ex dipendenti in tribunale.
