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Coronavirus nel cane: sintomi, incubazione, terapia e vaccino

coronavirus nel cane: i sintomi

Il coronavirus nel cane è un virus gastrointestinale che può colpirlo nel primo anno di vita: i sintomi, il periodo di incubazione, la terapia e il vaccino.

Una delle malattie che frequentemente colpisce il cane è il coronavirus, una malattia infettiva che si sviluppa nell’intestino e viene trasmessa tramite le feci. Essa è caratterizzata da un breve periodo di incubazione, una fase di contagio e l’eliminazione del virus. Dati i recenti fatti di cronaca, la parola provoca ansia e preoccupazione tuttavia quella che colpisce i cani non è la grave patologia respiratoria che sta mettendo in ginocchio la Cina, ma una forma lieve e facilmente curabile alla quale però bisogna prestare attenzione.

La maggior parte delle volte viene contratta dai cuccioli che hanno un’età compresa tra sei settimane e un anno, che si trovano negli allevamenti o nei canili. Per contrarla è sufficiente ingerire o odorare residui di feci contaminate, o anche solo ingerire alimenti che sono venuti a contatto con esse. Il virus, una volta ingerito, va a posizionarsi nell’intestino e si riproduce molto velocemente colpendo i villi intestinali, che quindi vengono compromessi nelle loro funzioni.

Non si tratta di una patologia grave ma non bisogna sottovalutare il problema che può portare a gravi conseguenze in presenza di altre patologie.

I sintomi e il periodo di incubazione

Quali sono i sintomi? Quando dobbiamo iniziare a preoccuparci? I sintomi del coronavirus nel cane possono essere confusi con quelli che vengono provocati da qualsiasi malattia gastrointestinale, per questo non è semplice da riconoscere e viene spesso diagnosticata in stato già avanzato. Essendo una malattia intestinale, i primi segnali manifestati dal cane sono inappetenza, vomito e diarrea, disidratazione, sangue nelle feci, stanchezza e apatia.

Talvolta può presentare febbre e tremori. Se si nota che il cane non ha voglia di giocare e presenta anomalie gastrointestinali, è bene avvisare il veterinario, che farà subito le analisi del sangue per escludere altre patologie. Il periodo di incubazione è di qualche giorno, dopodiché inizieranno a manifestarsi i primi sintomi. In presenza di questi è necessario separare il cane dai suoi compagni per evitare il contagio.

La terapia

Qual è la terapia per il coronavirus canino? In quanto tempo guarirà? La terapia che solitamente viene prescritta è a base antibiotica con fluidoterapia per reintegrare i liquidi persi e un mangime leggero e facilmente digeribile. Con questa cura in pochi giorni il cane dovrebbe stare meglio fino a riprendersi del tutto dopo una degenza della durata di circa una settimana.

Accade molte volte che il cane contragga la malattia e guarisca senza che il padrone se ne accorga, proprio perché i sintomi sono estremamente diffusi e associabili a qualsiasi problema gastrointestinale.

Il vaccino per il coronavirus nel cane

Il vaccino per il coronavirus viene generalmente fatto ai cani che vivono a stretto contatto con altri cani, come quelli che vivono nei canili o nati negli allevamenti. È incluso nel ciclo di vaccini eptavalenti, vale a dire il ciclo di vaccinazioni polivalenti che in alcuni casi particolari vengono effettuati durante i primi mesi di vita.

Per effettuare la vaccinazione è necessario che l’animale abbia almeno dodici settimane e normalmente non vengono fatti richiami perché colpisce raramente cani oltre l’anno di età. Il vaccino protegge dal quattordicesimo giorno dopo averlo fatto, pertanto si consiglia di far uscire il cane solo in luoghi in sicurezza prima di tale data e di non lasciarlo in contatto con altri cani giovani e/o non vaccinati.

Come si previene il virus nel cane

Un cane con uno stile di vita sano e un’alimentazione adeguata ha sicuramente un sistema immunitario più efficiente, quindi sarà più difficile per lui contrarre il virus. Tuttavia per prevenire il coronavirus canino è consigliato seguire alcune semplici regole:

  • pulire sempre i giochi e le coperte, soprattutto se vengono utilizzate dal cane dopo la passeggiata;
  • non permettere al cane di mangiare il cibo che trova in giro;
  • non permettergli di odorare le feci degli altri cani, soprattutto durante il suo primo anno di vita.

In ogni caso non c’è da preoccuparsi. La malattia è paragonabile a una qualsiasi influenza umana che in poco tempo viene espulsa dal corpo e non porta a particolari problemi, se presa in tempo e in assenza di altre patologie.