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Covid, quanti contagi in più a causa dei raduni in piazza?

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Uno studio condotto negli Stati Uniti prova a calcolare quanti contagi e morti in più da Coronavirus sono causati dai raduni in piazza.

Quanti contagi e morti in più da Coronavirus sono causati dai raduni in piazza? Tutto il mondo, infatti, dopo tre mesi di totale stasi, sta tornando in piazza per dare vita a manifestazioni per i più disparati motivi. C’è chi scende in piazza per onorare la memoria di George Floyd, chi per protestare contro il Governo attuale (è il caso del centrodestra italiano lo scorso 2 giugno). Assembramenti che, se non rispettano le regole sull’uso di mascherine e distanziamento sociale, rischiano di diventare delle vere e proprie bombe batteriologiche.

Per questo motivo, una ricerca americana, condotta Trevor Bedford, virologo presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, evidenzia numeri drammatici che potrebbero costare caro nella lotta al Coronavirus: i raduni di piazza, seppur di nobili intenti, dovrebbero essere assolutamente vietati in questo periodo storico.

Coronavirus, quanti contagi per la ‘piazza’?

L’ipotesi del virologo parte dai 20mila casi di Coronavirus confermati quotidianamente negli Stati Uniti. Ponendo il caso di 600mila manifestanti giornalieri, Trevor Bedford evidenzia come: “Con una prevalenza della popolazione dello 0,5%, ciò implicherebbe 3.000 individui infetti che partecipano quotidianamente alle proteste” ponendo l’indice di contagio a R=0.

“Il numero Rt negli Usa – evidenzia il virologo autore della ricerca – è approssimativamente 1, quindi queste 3.000 infezioni causerebbero altre 3.000 infezioni nella comunità più ampia. Se i manifestanti anche sviluppassero solo sintomi lievi, sono le 3.000 infezioni nella comunità che, in base alla letalità plausibile del virus che sta tra lo 0,5% e l’1% comporterebbero 15-30 decessi. Se avessimo invece un numero di riproduzione più alto, allora 6.000 infezioni sarebbero scatenate dalle proteste ogni giorno“.

La paura del virologo Trevor Bedford è che alcune catene di trasmissione del Coronavirus: “Arrivano al terzo passaggio e più, le 3.000 infezioni scatenate dalle proteste ogni giorno, alla fine porteranno a circa 54mila infezioni in più e 270-540 eventuali decessi. E con 6.000 infezioni al giorno ci aspetteremmo 108mila contagi secondari e 540-1.080 morti in più. La mia ipotesi migliore è che ogni giorno di proteste che coinvolgono 600mila persone comporteranno tra i 200 e i 1.100 decessi in più“.