Secondo uno studio americano coordinato dal Nobel per la chimica Mario Molina, l’utilizzo delle mascherine avrebbe evitato in Italia più di 78.000 contagi da coronavirus tra il 6 aprile e il 9 maggio. Sono i risultati della ricerca ad aver spinto il governatore della Lombardia Fontana a mantenere l’obbligo di indossare dispositivi di protezione fino al 30 giugno 2020.
Coronavirus: lo studio sull’efficacia delle mascherine
La ricerca, pubblicata sulla rivista dell’accademia americana delle scienze (Pnas), ha confrontato le strategie di contenimento dell’infezione in Italia, a New York e a Wuhan giungendo alla conclusione che l’obbligo della mascherina nei luoghi pubblici è lo strumento più efficace per fermare la diffusione del coronavirus.
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Esso infatti si trasmette principalmente per via area e quindi la copertura del canale orale e di quello nasale è stata determinante nel modellare la curva della pandemia nei tre epicentri. Di qui la stima in termini numerici: in Italia ha consentito di evitare oltre 78.000 casi in Italia in un mese e a New York oltre 66.000 in tre settimane. I ricercatori hanno infatti spiegato che altre misure come il distanziamento sociale implementato non sono in grado da sole di proteggere la popolazione dal contagio.
Di qui la conclusione: “indossare le mascherine in pubblico corrisponde al mezzo più efficace per prevenire la trasmissione interumana“. Dunque questa pratica definita non costosa, in combinazione con il distanziamento sociale simultaneo, la quarantena e il tracciamento dei contatti, rappresenta la via probabilmente più incisiva per fermare la diffusione del virus.