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Come funziona la piattaforma per i vaccini di Poste

Vaccini

Come funziona la piattaforma per vaccini di Poste, sistema per gestire le prenotazioni che per ora è stato scelto da quattro regioni.

Le informazioni su come verrà gestita la somministrazione del vaccino alle fasce d’età più numerose, soprattutto sotto i 60 anni, sono ancora poche. Fino a poche settimane fa sembrava potesse esserci un’unica piattaforma sviluppata da Poste italiane, ma al momento il sistema è stato scelto solo da quattro regioni.

Piattaforma vaccini di Poste

La programmazione è molto complessa e lo diventerà ancora di più, per gli stessi motivi per cui è stato difficile capire la gestione dell’emergenza sanitaria. L’autonomia regionale rende tutto più frammentato e ne è una dimostrazione anche l’uso di questa piattaforma. A metà dicembre il commissario Arcuri aveva parlato della possibilità di avere a disposizione un’app sviluppata da Poste Italiane ed Eni. Arcuri aveva spiegato che l’app sarebbe stata nazionale e che avrebbe permesso di tracciare le dosi di vaccino dalla prenotazione alla somministrazione. L’app si doveva integrare “con l’anagrafe dei sistemi sanitari regionali” e sarebbe stata “un ulteriore supporto per organizzare prenotazioni, registrazioni monitoraggio delle vaccinazioni“. A fine dicembre, con l’inizio della prima fase, è stato chiaro che le regioni non avevano intenzione di affidarsi ad un sistema unico. La gestione delle vaccinazioni è stata organizzata in modo diverso in base alle regioni. A metà gennaio i ritardi e la ridistribuzione di dosi hanno complicato la situazione. Il servizio di Poste italiane c’è, ma non è un’app, semplicemente una piattaforma gestionale con cui le regioni possono coordinare le prenotazioni, organizzare le somministrazioni e inviare i dati delle vaccinazioni al ministero della Salute. Le regioni possono usare la piattaforma gratuitamente. La piattaforma è operativa, ma non ancora visibile al pubblico, ed è stata scelta da Abruzzo, Calabria, Marche e Sicilia, ma altre regioni potrebbero scegliere di affidarsi a questo sistema. Nelle regioni che la sceglieranno sarà possibile prenotare anche attraverso gli ATM Postamat inserendo la tessera sanitaria al posto del bancomat, oppure tramite i postini.

Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, ha spiegato che la piattaforma non è ancora attiva. “Quando le ASL delle regioni si apriranno alle prenotazioni passive, quindi si dirà che chi vuole farsi il vaccino liberamente può mettersi in contatto, come si può mettere in contatto? Noi abbiamo messo a disposizione tutti i canali di Poste. Chi lo fa con noi è tranquillo” ha spiegato. Nelle quattro regioni non è ancora iniziata la prenotazione delle persone over 80, ma il sistema sarà attivato quando inizierà la fase di somministrazione alle persone che non fanno parte delle fasce a rischio, probabilmente prima dell’estate. Le regioni hanno scelto regole, criteri e tempi diversi per le prenotazioni per gli anziani. La prima regione che ha iniziato è stata il Lazio, dove da lunedì è attivato un portale online in cui è possibile prenotare due appuntamenti per la somministrazione. Il portale è andato in tilt a causa dell’elevato numero di accessi. Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, ha spiegato a Repubblica che il Lazio ha scelto di sviluppare un suo portale per questioni di tempi. In molte altre regioni le persone con più di 80 anni non dovranno prenotarsi, ma verranno contattate direttamente, come in Emilia Romagna. Nelle Marche verrà utilizzato un algoritmo sviluppato dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale in collaborazione con Cittadinanzattiva, che permette ai medici di individuare le persone più a rischio. In Lombardia non è ancora chiaro come sarà gestita la prenotazione. Nelle prossime settimane altre regioni potrebbero decidere di utilizzare la piattaforma di Poste.