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Selvaggia Lucarelli e la copertina di Vanessa Incontrada: "Questa storia ha rotto il c***"

Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli ha criticato l'ultima copertina di Vanity Fair dedicata a Vanessa Incontrada.

Per la terza volta Vanessa Incontrada è stata messa al centro di una copertina di Vanity Fair insieme a un messaggio body positive e la giornalista Selvaggia Lucarelli – così come molti altri – ha sbottato via social.

Selvaggia Lucarelli contro la copertina su Vanessa Incontrada

Vanessa Incontrada ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair dove ha parlato di suo figlio Isal e della fine della sua unione con Rossano Laurini. Nonostante questo la rivista ha messo di nuovo al centro della copertina le forme generose dell’attrice con il messaggio “Sei bellissima”. Questo ostentare continuamente che Vanessa Incontrada sia bella con e soprattutto per via delle sue forme prorompenti, ha fatto storicere il naso a Selvaggia Lucarelli (e come a lei a Sabrina Ferilli e molti altri). 

“E sei grassa, no sei magra, “guardatemi nuda, io vado bene così”, no non va bene così, quella copertina è bodyshaming, no è solo una sua foto in costume, e allora io vado in tv e mi mangio una mozzarella così faccio vedere che me ne frego, dai diciamole che è bellissima, ok per la copertina in cui mi dite bellissima, non parliamo più del corpo della Incontrada però mi raccomando parliamo del corpo di Vanessa Incontrada fingendo di parlare d’altro. Posso dire? Questa storia ha rotto il cazz*.”

Sabrina Ferilli ha lasciato intendere di pensarla esattamente come la giornalista, e infatti ha scritto: “Non critico l’attrice. Ma questo modo di raccontare tutto ed il contrario di tutto che porta ad un corto circuito insopportabile. Probabilmente s’è rotta le balle pure lei di essere messa in mezzo in sta storia che non ha più senso. Dura da secoli. E’ che a un certo punto da donna matura deve pure capire che ste storie non hanno più senso… E magari fare una copertina in meno e raccontare che lavoro sta facendo. Visto che meritatamente lavora tanto. Dai su, ma basta!”.