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Sierra Leone, possibile colpo di Stato: imposto il coprifuoco

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La Sierra Leone ha imposto il coprifuoco in tutto il Paese dopo il rischio di un possibile colpo di Stato ad opera di uomini armati

Secondo quanto dichiarato dal Ministero dell’Informazione di Kontri, i prigionieri di alcune strutture “importanti” sono stati fatti evadere da un gruppo di militanti armati.

Sierra Leone, possibile colpo di Stato

Insieme alle carceri, i rivoltosi hanno preso di mira una caserma militare nella capitale Freetown. Dopo l’offensiva, il Presidente ha dichiarato il coprifuoco immediato. Il governo ha anche cancellato tutti i voli in arrivo e in partenza dall’aeroporto internazionale di Kontri. Il Ministro dell’Informazione, Chernor Bah, ha dichiarato di non voler spingere gli “assalitori” all’interno di Freetown. In un post su X ha poi aggiunto che “La maggior parte della città è calma e sotto il controllo delle forze di sicurezza dello Stato“.

L’attacco al carcere

I principali centri di detenzione, tra cui il carcere di Pademba Road, sono stati attaccati all’inizio della giornata e, nell’interesse della protezione delle vite dei civili (compresi i prigionieri), le forze di sicurezza hanno effettuato una ritirata tattica” si legge sul profilo di Chernor Bah. Non è chiaro quanti prigionieri siano stati rilasciati, ma i video mostrano diversi carcerati, tra cui il popolare rapper Boss LAJ, in fuga da Pademba Road il carcere centrale di Freetown. I residenti della capitale hanno anche riferito di aver sentito forti spari provenienti dalla caserma militare Wilberforce, che si trova vicino alla residenza presidenziale.

Il rischio colpe

Il presidente, Julius Maada Bio, ha rilasciato una dichiarazione da casa sua in cui affermava che la situazione fosse sotto controllo e di aver lanciato una caccia all’uomo per trovare i responsabili. Una fonte militare ha riferito alla BBC che alcuni degli uomini armati, tra cui la guardia dell’ex presidente Ernest Koroma, sono stati arrestati. La situazione politica della Sierra Leone è tesa da quando, a giungo, il presidente Bio ha vinto la rielezione, mancando di poco la necessità di un ballottaggio. Gli osservatori internazionali hanno condannato le incongruenze e la mancanza di trasparenza del conteggio, nonché gli atti di violenza e intimidazione perpetrati dal Governo. Negli ultimi tre anni, inoltre, otto Paesi dell’Africa occidentale e centrale hanno messo in atto colpi di Stato, tra cui la vicina Guinea, attualmente sotto regime militare.