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Maestra sospesa per aver fatto recitare in classe l'Ave Maria: le reazioni

Reazioni contrastanti alla decisione di sospendere una maestra per una preghiera

Maestra sospesa per aver fatto recitare in classe l'Ave Maria: molti ritengono che andava richiamata ma non sanzionata

Maestra sospesa per aver fatto recitare in classe l’Ave Maria: le reazioni sono veementi e la vicenda è finita sul tavolo del ministro Valditara. Dopo la notizia del provvedimento molti sono insorti e la vicenda divide i social. Ma cosa era successo? Che la 58enne Marisa Francescangeli di Nuoro era stata sospesa e si era vista decutare lo stipendio per aver fatto recitare agli alunni un Padre Nostro ed un’Ave Maria il 22 dicembre 2022.

Sospesa per l’Ave Maria in classe: le reazioni

I social sono insorti è c’è chi dà ragione all’istituto, ma sono moltissimi quelli che hanno deprecato la vicenda parlando di assoluta inopportunità del provvedimento. Il sunto è che la docente magari era da richiamare ma non da sanzionare. Nel frattempo, la vicenda è finita sul tavolo del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. In merito in queste ore si parla di interrogazioni e dichiarazioni di vari parlamentari di centrodestra. In quelle note si denunciano “l’intolleranza verso la religione cattolica” e “l’integralismo laico”. La docente era stata sospesa per 20 giorni dall’insegnamento per aver fatto realizzare agli alunni un piccolo rosario con 10 perline a forma di braccialetto e per aver recitato insieme a loro in classe un’Ave Maria e il Padre Nostro nella scuola primaria di San Vero Milis, in provincia di Oristano.

“Mi sento vittima di un’ingiustizia”

Ha detto la donna, che aveva anche chiesto, invano, scusa dopo la segnalazione di alcuni genitori: “Per me è stato uno shock. Nella mia carriera non ho mai avuto problemi. Mi sento vittima di un’ingiustizia”. E ancora: “In molti tra colleghi e genitori dei bambini della scuola sono rimasti a bocca aperta, mi hanno chiamato e mi stanno sostenendo. Adesso, però, penso solo al 16 aprile, quando potrò riabbracciare i miei alunni”.