Redazione Notizie.it Nonostante la riduzione della pena, Filippo Magnini è stato comunque squalificato dal Tribunale antidoping di Roma per un periodo di quattro anni. Tra gli imputati anche Michele Santucci e il nutrizionista Guido Porcellini.
Il 36enne nativo di Pesaro è stato uno dei campioni più importanti e famosi della nostra nazionale di nuoto. Con le due medaglie d’oro ai mondiali (a Montreal e a Melbourne) e le nove agli europei è entrato di diritto nella storia dello stile libero italiano. Propio a fine carriera è arrivata la grossa ombra del doping. Durante le indagini il nuotatore italiano si è sempre professato innocente: “Ho raccontato semplicemente la verità e ora sono tranquillo. Che sono totalmente estraneo ai fatti”. La vicinanza con il nutrizionista Guido Porcellini, però, è stata fatale. La giustizia penale ha dichiarato innocente il velocista, questo però non è bastato per la giustizia sportiva: la Wada, l’agenzia mondiale anti-doping, è stata inflessibile ed lo ha punito pesantemente. L’accusa ha chiesto otto anni, ma la sentenza ha dimezzato la condanna a quattro anni. Filippo Magnini nella sua lunga carriera non è mai stato trovato positivo ad alcun test anti-doping.
Michele Santucci, altro nuotatore italiano che ha vinto diverse medaglie sia ai Mondiali che agli Europei, è stato condannato per quattro anni. 30, invece, gli anni di squalifica imposti al nutrizionista Guido Porcellini.
Altri casi famosi di doping
Nel mondo del nuoto non sono nuovi i casi di doping: il più famoso è quello di Ryan Lochte. Il pluricampione olimpico fu squalificato nel luglio 2018 per un anno in seguito ad un’indagine che ha accertato l’esecuzione di una trasfusione di sangue. Lochte è stato uno dei migliori nuotatori della storia degli USA, secondo solo a Michael Phelps.
