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Bebe Vio incontra Manuel Bortuzzo: "Il dono più bello è il sorriso"

Manuel Bortuzzo

"Il dono più bello della vita: il sorriso. Gradita visita di Bebe Vio campionessa di vita": le parole del papà di Manuel e la foto su Facebook

Il dono più bello della vita: “Il sorriso”. Non è mai finita se non lo decidi tu. Energia pura. Gradita visita di Bebe Vio campionessa di vita“. Con queste parole Franco, il papà di Manuel Bortuzzo, ha condiviso una foto del figlio in compagnia Bebe Vio. La campionessa di scherma aveva già fatto visita a Manuel presso il centro di riabilitazione Santa Lucia a Roma. Infatti, il nuotatore 19enne sta seguendo un ciclo riabilitativo dopo essere rimasto paralizzato agli arti inferiori.

Manuel nei giorni scorsi ha ricevuto anche al visita della Dark Polo Gang, gruppo trap famosissimo tra gli adolescenti. “E chi li ferma a questi. Potenti e carichi a 1000. Grazie di una visita top”, è il post del papà su Facebook con video e selfie. Inoltre, non può mancare l’hashtag #tutticonmanuel.

Manuel Bortuzzo

La storia di Manuel Bortuzzo

Si era trattato di uno scambio di persone. Questo avevano affermato i due uomini arrestati dopo avergli sparato alle spalle la notte tra il 2 e il 3 febbraio nel quartiere dell’Axa, a Roma. Da quel giorno, per Manuel Bortuzzo è iniziato un nuovo capitolo della sua vita. La giovane promessa del nuoto italiano, infatti, ha perso l’uso delle gambe e ha dovuto rinunciare a vincere una medaglia alle Olimpiadi. Ma non si è arreso né si è fatto abbattere. A testa alta ha deciso di riprendere in mano la sua vita, di darsi forza, di continuare a combattere e inseguire i suoi sogni, perseguendo con tenacia i suoi obiettivi. La vita va avanti e Manuel sa affrontarla col sorriso stampato sul volto, nonostante sia stato colpito da un proiettile all’undicesima vertebra, compromettendo per sempre la sua colonna vertebrale.

Manuel ci ha dimostrato (e continua a farlo) che la vita è una grande cosa. Lo psichiatra Vittorino Andreoli aveva ben detto. “Hai dato prova che la propria vita può essere vissuta in quella degli altri. Stai dimostrando che la passione è qualcosa che nasce in noi, nasce solo dal desiderio, dal voler dimostrare. E sei giovane: penso al dramma di adolescenti con un brufolo in viso che si vedono mostruosamente trasformarti ma, conoscendoti, imparano che l’uomo è fatto di corpo e mente. Del significato che ognuno ha per gli altri”. Quindi aveva concluso: “Questo è quello che io ho imparato da te. E ti ringrazio. Ho pensato, da vecchio psichiatra, che ai miei pazienti farò il tuo nome, Manuel”.

Manuel sa che la sua storia è stata presa a cuore da milioni di italiani, per questo desidera aggiornali su tutto ciò che lo riguarda. In un primo videomessaggio aveva raccontato l’inizio del suo percorso per tornare ad un’esistenza quanto più possibile normale. Per farcela, ha scelto il centro di riabilitazione Santa Lucia, che presenta al proprio interno una vasca di 25 metri. Così, con tutta la sua forza e l’immensa forza di volontà, Manuel è finalmente tornato nel suo habitat naturale: la piscina. “E’ un’emozione bellissima”, è stato il commento del giovane di origini venete.