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Cristiano Ronaldo: "Vivo sottopressione da anni, ma non sono un robot"

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29 trofei e 5 Palloni d'oro: CR7 è gia entrato nella storia del calcio. Da anni vive con la consapevolezza di non poter sbagliare niente.

Cristiano Ronaldo non è solo uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, è anche uno degli uomini più famosi al mondo. Tutto ciò che fa crea interesse e muove il mondo. Nella sua carriera ha messo le mani su tutte le competizioni in cui ha partecipato, eccetto il Mondiale. In tutto sono ben 29 i trofei alzati al cielo da Ronaldo con le squadre di club e Nazionale. A questi si aggiungono ben 5 Palloni d’Oro. Stratosferico.

Stando a quanto riportato dal sito repubblica.it, durante un’intervista, in occasione di una nuova attività imprenditoriale, il fenomeno portoghese risponde ad alcune domande sulla sua vita. Ronaldo dice la sua sugli stimoli che lo portano a scendere ancora in campo da protagonista e leader indiscusso. “Vedo il calcio come una missione – dice CR7- scendere in campo, vincere, migliorare. Quei momenti in cui giocavo pensando “farò un dribbling!” non li vivo più. C’è una pressione aggiuntiva. La gente ti giudica costantemente: “Ormai è finito. Ha 33, 34, 35 anni, dovrebbe smettere”. E tu vuoi lasciarli di stucco: sono ancora io”.

Non pensa a cosa farà a fine carriera

Sono in molti però a essere sempre in agguato, ad attendere un errore del grande Cristiano, a cui tutto va sempre bene e non può avere momenti tristi. Ma come lui stesso dice, Cristiano Ronaldo non è un robot “però so di essere visto come uno che non può mai avere un problema, non può mai essere triste, mai avere preoccupazioni. La gente identifica il successo, la spensieratezza, con i soldi: “Come può essere triste o avere una crisi Cristiano se è milionario?”.

“Devi comprendere che la gente non pensa come te -continua il 7 bianconero- non ha vissuto certe situazioni. Ma lo capisco. So che la gente sta con il fucile spianato in attesa che Cris sbagli un rigore o che fallisca in una partita decisiva. Ma fa parte della vita e devo essere preparato. E io sono preparato già da molti anni”.

Infine, confessa che al momento non sta ancora pensando a cosa farà dopo aver concluso la carriera e non esclude di fare l’allenatore. Prenderebbe casa a Barcellona? Ridendo dice che “no, non fa per me… Ci sono stato un paio di volte e mi sono accorto che non amano molto Cristiano, ma è normale, è per via della rivalità, non importa”.