Tragicamente morto nella giornata del 26 gennaio 2020 in California durante un volo in elicottero, Kobe Bryant sarà senz’altro ricordato come uno dei più gradi giocatori di basket di tutti i tempi. Il 41enne cestista dei Los Angeles Lakers è stato infatti protagonista di numerosi record individuali durante i suoi oltre vent’anni di carriera professionistica, tra cui l’essere stato il più giovane giocatore dell’All Star Game a 19 anni e l’essere stato l’unico giocatore dell’Nba ad aver segnato più di 60 punti nella sua ultima partita ufficiale.
Morto Kobe Bryant: la biografia
Nato a Filadelfia il 23 agosto del 1978, Kobe Bryant nasce figlio d’arte. Il padre, Joe Bryant, è stato infatti un celebre cestista di numerose squadre professionistiche statunitensi ed italiane tra gli anni ’70 e gli anni ’90. Fu proprio in Italia che il giovane Kobe iniziò a muovere i primi passi nel mondo della pallacanestro, seguendo il padre nei vari club per cui quest’ultimo giocava nel nostro Paese, da Rieti a Reggio Calabria, da Pistoia a Reggio Emilia. Questa sua esperienza nel Bel Paese lo portò ad essere molto amata in Italia anche quando divenne celebre negli Stati Uniti. Bryant parlava infatti un fluente italiano e la sua squadra di calcio preferita era il Milan.
Nel corso della sua carriera nell’Nba Bryant fu celebre oltre che per i vari primati anche per aver vestito per vent’anni la stessa maglia: quella dei Los Angeles Lakers. Con la squadra californiana vinse ben cinque campionati Nba, mentre con la nazionale statunitense di pallacanestro fece sue due medaglie d’oro alle olimpiadi di Pechino e di Londra e un FIBA Americas Championship nel 2007.