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Strage di Palermo: cosa sappiamo del killer

Carcere

Un uomo ha ucciso moglie e figli a Palermo, solo la maggiore è sopravvissuta. Cosa sappiamo di questa strage dove al momento ci sono tre persone in stato di fermo.

L’ennesima strage è giunta fra le notizie di cronaca poche ora fa. Parliamo di quella in cui un uomo di 54 anni di Palermo ha ucciso moglie e figli perché pensava fossero posseduti dal demonio. Cosa sappiamo di questo? Dietro all’omicidio si nasconde una setta religiosa?

La pista della setta religiosa nella strage di Palermo

Solo una ragazza di 17 anni è sopravvissuta alla furia del padre, che ha ucciso la moglie e gli altri due figli prima di consegnarsi spontaneamente ai carabinieri.

L’uomo ha raccontato di avere agito in questo modo per liberare i suoi familiari dal demonio, da cui era convinto fossero impossessati.

L’unica superstite della strage è in stato di shock ma è riuscita a raccontare agli inquirenti alcuni dettagli: “Hanno fatto un esorcismo”. Parla al plurale poiché insieme al padre Giovanni Barreca, c’erano altre persone, tutte appartenenti a quella che sembrerebbe una setta religiosa.

“Volevo liberare la mia famiglia dai demoni” ha detto il 54enne durante la confessione, qualcuno però potrebbe averlo manipolato.

Tre fermi per la strage di Palermo

In effetti, Giovanni non avrebbe fatto tutto da solo. Dai conoscenti è descritto come un grande religioso e per questo motivo, gli investigatori pensano che potrebbe far parte di gruppi fanatici che purtroppo nulla hanno a che vedere con la religione.

La famiglia dell’uomo ha pagato a caro prezzo l’ossessione di Giovanni, che probabilmente potrebbe essere stato spinto a compiere il gesto.

Fin dal primo momento infatti si è parlato di vicini di casa coinvolti nella mattanza. Si tratta di una coppia che come lui, è dedita al fanatismo religioso.

Queste due persone sono accusate di omicidio e soppressione di cadavere, infatti con Giovanni hanno bruciato il corpo della moglie e l’hanno sepolto nel giardino dell’abitazione di Palermo.

Si chiamano Sabrina Fina e Massimo Carandente. L’incontro con Giovanni sarebbe avvenuto durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica.

Da lì è nata pian piano l’idea di purificare la famiglia di Barreca, non ossessionata dalla religione quanto loro.