> > Stragi nelle scuole, Trump: "Armiamo gli insegnanti"

Stragi nelle scuole, Trump: "Armiamo gli insegnanti"

Stragi nelle scuole

Incontro alla Casa Bianca tra una delegazione di giovani sopravvissuti alle stragi nelle scuole americane e il presidente.

Al centro degli interessi dell’amministrazione Trump, non c’è più né il Russiagate né il mancato incontro con la delegazione della Corea del Nord alle Olimpiadi invernali, quanto il problema delle stragi nelle scuole. Una questione che si protrae ormai da troppo tempo, e che neanche le amministrazioni precedenti sono riuscite a risolvere. Dal canto suo, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta considerando l’ipotesi di armare gli insegnati con l’intento di evitare che si ripeta una strage come quella accaduta in una scuola di Parkland, in Florida. Un concetto che lo stesso presidente ha ripetuto anche dinnanzi ai ragazzi sopravvissuti, genitori di vittime e insegnanti, durante un incontro alla Casa Bianca.

Stragi nelle scuole: le mosse di Trump

Durante l’incontro tenutosi alla Casa Bianca, Trump ha cercato di ascoltare soprattutto le opinioni dei presenti, cercando di seguire con particolare attenzione ciò che c’era scritto sul suo foglio degli appunti. Infatti, il primo punto del suo promemoria, il presidente degli Usa aveva una domanda ben precisa: “Cosa vorreste raccontarmi di più della vostra esperienza?”, mentre nella numero 2 “Cosa possiamo fare per aiutarvi a sentirvi al sicuro?”. Il tutto supportato da una frase che lui avrebbe dovuto ripetere in determinate circostanze: “Vi ascolto”.

A destare perplessità, è soprattutto la sollecitazione ad interessarsi a ciò che la gente ha da dirgli, quasi come se si volesse evidenziare il suo scarso interesse per quelli che sono i reali problemi dei cittadini americani. Un “Vi ascolto” che sui social media è diventato già virale con l’hashtag #ihearyou .

Le testimonianze

E così, dopo le parole di rito di Trump, arrivano le varie testimonianze: un mix di lacrime, rabbia e dolore nel susseguirsi dei vari racconti. Dalla disperazione di un giovane che nella sparatoria in Florida ha perso il suo migliore amico, alla frustrazione di un genitore che ha perso la figlia proprio nella stessa circostanza. Il tutto, accompagnato dalla solita domanda: “Se non hanno l’età giusta per poter comprare una birra, come fanno a comprare le armi?”. Una domanda che va ad accrescere lo sgomento dei parenti delle vittime.

Dal canto suo, il presidente Trump ha garantito nuovamente che si lavorerà sui controlli e le verifiche cosiddette di ‘background’ per i detentori di armi o potenziali tali. Inoltre, il presidente americano ha anche spiegato che si sta valutando la possibilità di alzare i limiti di età per l’acquisto di armi, è tornato quindi a rimarcare anche la necessità di vigilare sulla salute mentale. Allo stesso tempo, Trump ha rassicurato che questa volta non sono parole, e che si muoverà subito affinché si trovi una soluzione nel breve periodo: “Se ci fossero insegnanti esperti di armi, potrebbero porre fine ad un attacco molto velocemente”.

Il pensiero dei genitori

A più riprese il presidente americano ha rimarcato l’importanza di armare gli insegnanti, per evitare le stragi nelle scuole. Un’ipotesi che però non sembri soddisfare molto i genitori degli studenti che invece auspicherebbero, una formazione più ampia per gli insegnanti, in modo tale da poter prevenire stragi del genere, identificando ed aiutando quei ragazzi che sono capaci di arrivare fino a quel punto. Una prevenzione, che potrebbe consentire di ridare serenità alla scuola americana, e allo stesso tempo di riportare sulla retta via quei ragazzi con problemi psicologici.

La manifestazione a Washington

Intanto che alla Casa Bianca si svolgeva il meeting con i paranti e gli amici delle vittime, a Washington si innalzava la protesta di studenti e ragazzi, che chiedevano controlli più stretti sulle armi. Un’iniziativa, derivante dall’ennesima strage in una scuola americana, che ha spinto oltre cinquecento ragazzi a riunirsi davanti l’edificio del Congresso, invocando il divieto di acquistare fucili d’assalto e controlli più rigidi per chiunque voglia comprare delle armi. Una protesta, che ha continuato fino alla Casa Bianca, facendo aumentare vistosamente il numero di presenti, perché l’argomento è importante e ciò che è accaduto una settimana fa in Florida, ha scosso la gente.