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Tathiana Garbin, il racconto del tumore: "Il match della mia vita"

ospedale

La famosa ex tennista Tathiana Garbin sta combattendo contro un terribile male: la sua partita contro il tumore

L’ex tennista Tathiana Garbin, arrivata tra le primissime posizioni della classifica mondiale una quindicina di anni fa, ha contratto un tumore rarissimo. “Ora sono tornata in campo per il mio match più importante” – il racconto della partita della sua vita è affidato ad un’intervista.

Tathiana Garbin racconta il tumore: l’intervista

Lo pseudomixoma peritonei, il rarissimo tumore che ha colpito l’appendice di Tathiana Garbin, interessa solo una persona su un milione. Una percentuale davvero bassa per un cancro così pericoloso. “Mi hanno tolto anche la milza e non ho gli anticorpi che il mio fisico dovrebbe produrre. Incontro i parenti con la mascherina, però la situazione richiedeva massime precauzioni” . racconta Garbin al ‘Corriere della Sera’ parlando del suo ultimo intervento. “Quindi ho trascorso il Natale con mia moglie Ylenia, la mia famiglia, la persona che è rimasta sempre con me anche nei momenti più difficili, quando la sofferenza ti toglie qualsiasi lucidità” – spiega ancora la capitana della squadra italiana femminile di tennis.

Tathiana Garbin racconta il tumore: la rinascita

Sono tornata in campo per il match della vita, voglio essere d’esempio per le mie giocatrici. L’esempio è fondamentale – Tathiana non perde davvero mai la speranza e si pone un obiettivo: superare il suo male per dare un esempio in primis alle sue giocatrici – “Ho guardato in loop le immagini delle mie ragazze in campo. L’importante è volersi bene, non perdere mai la speranza. C’è una nuvola? Okay però dietro c’è sempre il sole, basta che quella nuvola si sposti”. Ma come ha scoperto di avere lo pseudomixoma peritonei? Garbin lo spiega nel prosieguo dell’intervista: “Ero al ritorno dall’Open degli Stati Uniti a New York. Ho avuto mal di pancia ma non mi sono preoccupata più di tanto: una volta in Italia gli accertamenti hanno portato alla diagnosi. Nel 2024, una nuova operazione, forse quella definitiva: “Un ultimo esame istologico che mi permette di avere pensieri positivi e sensazioni buone. Nella visita del 15 gennaio l’oncologo mi dirà se le cure chemioterapiche sono state sufficienti: sembrerebbe di sì”.